AG.RF 27.05.2015 (ore 10:46)
(riverflash) – Un blitz di poliziotti americani e svizzeri ha sconvolto la calma del Baur au Lac Hotel, albergo di extralusso con vista sul lago di Zurigo dove sono riuniti i vertici della Fifa, il governo del calcio mondiale. Tra due giorni Sepp Blatter cercherà la quinta riconferma consecutiva ai vertici dell’ente. Venerdì 29 maggio dovrà respingere la sfida del principe giordano Ali Bin Al Hussein.
Da New York, direzione Zurigo, è partito un missile che potrebbe cambiare il governo del calcio, fatto di flussi di denaro e distribuzione del potere che Blatter amministra dal 1998. Le accuse arrivate dagli USA riguardano gli ultimi 20 anni. Si tratta di riciclaggio di denaro, corruzione, racket e frodi telematiche.
Il pubblico ministero competente per il distretto est di New York sta indagando contro queste persone perché sospettate di aver accettato dagli anni Novanta ad oggi tangenti e provvigioni nascoste. Nel mirino degli inquirenti anche la scelta di sedi per ospitare la Coppa del Mondo, cessione di diritti televisivi e accordi di marketing. Il calcio sempre meno sport e sempre più business. Girano tanti soldi e per spartirli serve un personaggio autorevole. Non ci sono accuse da New York nei confronti di Blatter, ma la FBI indaga sull’assegnazione del Mondiale 2018 alla Russia e quello 2022 al Qatar.
Questa mattina poliziotti svizzeri, affiancati dalla FBI, hanno compiuto arresti eccellenti al Baur au Lac Hotel. Tra gli arrestati Jeffrey Webb, delle Isole Cayman, uno dei vicepresidenti del comitato esecutivo; Eugenio Figueredo, dell’Uruguay, anche lui vicepresidente e fino al 2014 presidente della Conmebol, la Uefa sudamericana; Jack Warner, di Trinidad e Tobago, ex membro del comitato e presidente della Concacaf tra il 1990 e il 2011. Niente manette ma sono usciti da porte laterali accompagnati da poliziotti altri membri dell’esecutivo Fifa: Eduardo Li (Costa Rica), Julio Rocha (Nicaragua), Costas Takkas, Rafael Esquivel (Venezuela), José Maria Marin (Brasile) e Nicolás Leoz (presidente Conmebol dal 1986 al 2013). Tutti gli indagati rappresentano federazioni centroamericane e sudamericane. Sono accusati di aver percepito oltre 150 milioni di dollari, tra tangenti e bustarelle, da manager del marketing sportivo nordamericano e sudamericano.
L’inchiesta è condotta dal procuratore generale americano Loretta E. Lynch, insediata in aprile dopo essere stata nominata da Barak Obama lo scorso novembre. Gli arrestati verranno giudicati dalla Corte di Giustizia di Brooklyn, zona est di New York. Arrestato José Margulies, intermediario incaricato di facilitare e garantire i pagamenti illegali. L’indagine della Lynch è potuta scattare su cittadini stranieri in quanto si sarebbero serviti di banche o di internet provider statunitensi.
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