25 Lug 2013
APPROVATO IL DECRETO DEL FARE MA SALTA IL PROVVEDIMENTO IN MERITO AL TETTO DEGLI STIPENDI DEI MANAGER PUBBLICI
AG.RF. (MP) 25.07.2013
“riverflash” – Con fretta e determinazione il governo ha approvato alla Camera il decreto del fare, nonostante l’ostruzionismo del movimento 5stelle, ma con altrettanta fretta e determinazione è saltato il provvedimento che riguarda il tetto allo stipendio dei manager pubblici…. Strano no? E’ veramente un Paese singolare questo, dove è bastato un “non” nel testo inserito all’ultimo momento, per far “sparire” il limite di 300mila euro…… in fondo si tratta solo di un piccolo errore…. “errare humanum est” è vero ma anche perseverare “diabolicum est”. Ieri durante la seduta per l’approvazione del dl del fare , 4 deputati della Commissione Bilancio si sono accorti improvvisamente dell’”errorino” mentre i responsabili del fatto, adducevano alla fretta la “distrazione” che ha di fatto bloccato il provvedimento. Sulla base di questi fatti, viene spontanea una domanda: come mai si sta pensando di confermare nel giro di poco tempo, i manager di Anas, Ferrovie, Poste, tre importanti aziende coinvolte nel provvedimento che avrebbe dovuto essere approvato? Si tratta di persone che “in fondo” guadagnano “solo” tra gli 800mila euro e il milione e mezzo…. Ora però gli italiani possono stare tranquilli perché ci penserà i Senato a risistemare tutto…. Ecco, il problema è sempre lo stesso: se non cambia il sistema politico italiano, come farà la politica a cambiare? Approvare in fretta il dl del fare con tutti i provvedimenti importanti per la ripresa e la crescita del nostro Paese va benissimo, ma perché non mettere mano (in fretta) alle cose che più fanno arrabbiare gli italiani? La gente, pressata dalle tasse e dai debiti, è stanca e non vuole più aspettare…. Vuole un “vero” segnale di cambiamento che vada a “toccare”, (così come hanno fatto le innumerevoli tasse che si sono abbattute su di loro), gli introiti personali dei cosiddetti manager politici e degli onorevoli che siedono in Parlamento… perché non iniziare quindi da qui, dando l’esempio? Solo così forse gli italiani potrebbero sperare in un’inversione di rotta, in grado di riportare a galla l’Italia..