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APPROVATA LA LEGGE DI STABILITA’: NESSUN AUMENTO DELLE TASSE, NIENTE TAGLI ALLA SANITA’ MA IMPRESE SCONTENTE

bd857e5a68507a95243a66c5aa61eff3-kfEE-U1020797009764QkH-330x185@LaStampa.it[1]AG.RF.(MP).16.10.2013

“riverflash” – Ieri nel pomeriggio dopo una seduta fiume, è stata approvata la legge di stabilità, (la prima del governo di larghe intese) per mezza della quale ammonteranno a 14,6 miliardi di euro in 3 anni, gli sgravi fiscali di cui 5mld di euro per i lavoratori, 5,6 per le imprese e 1mld per le ristrutturazioni edilizie e gli eco bonus. Ad annunciarla è stato proprio il presidente del Consiglio Enrico Letta, il quale ha affermato: “non ci saranno tagli alla sanità, l’obiettivo è la riduzione delle tasse per le famiglie e i lavoratori”. Inoltre ci saranno incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato, mini aumenti in busta paga e verranno aggrediti i capitali esportati illegalmente. Questa sono solo alcune delle misure annunciate da Letta per illustrare la legge di stabilità. Si tratta di un provvedimento che vale circa 11,5 miliardi di euro nel 2014; 7,5 miliardi nel 2015 e 7,5 miliardi nel 2016. “Circa la metà delle risorse necessarie per il prossimo anno – ha aggiunto il premier – saranno reperite da tagli alla spesa per 3,5 miliardi (2,5 dal bilancio dello Stato e 1 dai trasferimenti alle regioni) e altri 3,2 miliardi da dismissioni immobiliari e altro. Anche il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha voluto commentare la manovra, affermando di essere sicuro che questo intervento, riporterà l’Italia fuori dalla recessione”. Una buona notizia e che per i prossimi 3 anni non ci saranno i temuti tagli alla sanità, previsti nella misura di 2,6 miliardi: “abbiamo mantenuto gli impegni, stiamo raggiungendo l’obiettivo dello sviluppo e della crescita e soprattutto siamo molto contenti di aver smentito le Cassandre che parlavano di tagli alla sanità”, ha ribadito il Premier. Secondo lui quindi, ci sarà un calo complessivo delle tasse nel triennio dal 44% al 43,3%, che per le famiglie e le imprese inizierà subito, mentre per i lavoratori, in 3 anni, ci sarà una riduzione delle tasse di 5 miliardi di euro. Ci sarà anche un allentamento del patto di stabilità per i Comuni di 1mld di euro al quali si aggiungerà per il 2014 il trasferimento di un altro miliardo per ridurre il prelievo della nuova tassa sulla casa Trise che dal 2014 assorbirà Imu, Tares e Tarsu. Critiche invece alla manovra da Confartigianato e Terzo Settore: il presidente di Confcommercio ha infatti dichiarato che occorre archiviare gli aumenti Iva che si abbatteranno su una domanda per consumi già depressa, e attivare prima possibile il fondo taglia-tasse, alimentato dal recupero di evasione”. Scontente anche le piccolissime aziende “bisognava andare in un’altra direzione” ha aggiunto il presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini – questo governo non ha fatto la scelta che noi avevamo indirizzato, ha perso un’ulteriore occasione, perché molte di quelle norme avrebbero alleggerito la burocrazia dei cittadini italiani, a costo zero”. Infine si è dimostrato critico anche il Terzo Settore, per l’aumento dell’Iva per le cooperative sociali dal 4% al 10% e attraverso il suo Presidente, Andrea Olivero, è stato dichiarato: “noi riteniamo che ci sia un danno diretto per il mondo della cooperazione sociale, che si aggira intorno ai 500 milioni di euro e c’è anche un danno indiretto a tante, tantissime persone, famiglie, che non riusciranno a pagare questa cifra e che, in qualche misura, si vedranno ridotti i servizi: sia perché le pubbliche amministrazioni, ormai, sono ai limiti, sia perché in realtà già la contribuzione privata era alta e non è più sostenibile: il rischio è
che calino le garanzie per le fasce più deboli”.

 

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