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APPROVATA LA BOZZA DI LEGGE ELETTORALE PRESENTATA DA RENZI TRA MALUMORI E POLEMICHE

AG.RF.(MP).21.01.2014.(ore 5.42)

“riverflash” – Il clima non è certo dei più calmi nei palazzi della politica, in vista della legge elettorale. Dopo l’accordo tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, scaturito dall’incontro di sabato scorso tra i due, le polemiche non sono mancate, specialmente da parte di Cuperlo che ha aspramente criticato la decisione di questa “singolare” alleanza tra i due, almeno per quanto riguarda la riforma della legge elettorale, che dovrebbe ricalcare il modello spagnolo. Ieri dunque, in occasione della direzione del Pd, la bozza è stata presentata e approvata con 11 sì e 34 astenuti. Ma cosa ha in mente Renzi? Egli auspica un doppio turno con la possibilità di un ballottaggio tra le due coalizioni che hanno ottenuto più voti. Al primo turno si presenteranno tutti i partiti (sia da soli che con gli alleati: se una coalizione o un partito raggiungono il 35% si ottiene un premio variabile (18%), che permette di governare; ma se nessuno raggiunge questa soglia, si torna a votare dopo 15 giorni e gli elettori potranno scegliere tra i due schieramenti che hanno ottenuto più voti. Inoltre non ci saranno preferenze, le liste dei candidati sono bloccate e non si può scegliere: lo sbarramento è del 5% per i partiti di coalizione, dell’8% per chi “corre” da solo e del 12% per le coalizioni. Il segretario del Pd, ha poi annunciato che entro la metà di febbraio, verrà presentato il ddl costituzionale sulla riforma del Senato ed egli spera si possa trattare di un testo condiviso anche dagli alleati di governo. “L’accordo sulla legge elettorale sancisce la sconfitta di chi auspicava il ritorno alla prima repubblica”, ha dichiarato Renzi, soddisfatto.  E non è mancata la frecciatina a Beppe Grillo e al suo Movimento 5Stelle, accusato di tenere bloccati i propri voti, invece di collaborare… parole alla quali Grillo ha replicato : “oggi nasce il Pregiudicatellum”. Anche Gianni Cuperlo che nei giorni scorsi era stato non poco polemico con il sindaco di Firenze per le sue proposte, ha affermato di non voler intralciare il progetto di riforma, ma ha ribadito che la proposta non risulta convincente perché non garantisce rappresentanza adeguata, né il diritto per gli elettori di scegliere i propri rappresentanti e non ci può essere così, la governabilità,  mentre “una simile riforma, di portata storica, dovrebbe portare a soluzioni forti e convincenti”. E Renzi ci ha tenuto a sottolineare che le decisioni prese nella direzione del Pd, non dovranno essere decisione di una parte del partito, ma di tutti e tutti dovranno essere d’accordo. In serata, anche Silvio Berlusconi ha voluto far sentire la sua voce ed ha quindi dichiarato il suo apprezzamento per il discorso del segretario ed è tornato sull’accordo affermando che l’intenzione è quella di creare un clima di chiarezza e rispetto reciproco in grado di garantire una maggioranza solida ai vincitori, convinto che anche per gli italiani sia questa la soluzione giusta. Infine Angelino Alfano, leader di Ncd, il quale si è dichiarato assolutamente contrario al Parlamento dei nominati e “ anche se la proposta di Renzi contiene molte nostre indicazioni strategiche, questo tema rimane comunque, irrisolto”.

renzi

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Renzi esce dalla sede del Pd

 

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