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ANTONIO CONTE NON È PIU’ L’ALLENATORE DELLA JUVENTUS

antonio conte salutaAG.RF 15.07.2014 (ore 21:52)

(riverflash) – Si separano le strade di Antonio Conte e la Juventus. Come un fulmine a ciel sereno dopo 3 anni che avevano vinto tutto in Italia, con record di punti nella Serie A, il tecnico salentino ha deciso di rescindere consensualmente in contratto con il club torinese dopo il primo giorno di preparazione precampionato. Tanti successi in Italia con la proverbiale grinta trasmessa ai giocatori, ossessionati dal successo anche quando sarebbe bastato tirare il fiato, e nessun successo in Europa, dove la stagione scorsa la Juve non ha superato la fase a gironi della Champions League.

Uno scarno comunicato d’addio sulla pagina twitter del club bianconero: “Devo comunicare la rescissione consensuale del contratto tra me e la Juve che ci legava ancora per quest’anno. Quando ho deciso? C’è stato un percorso, ho maturato delle percezioni che mi hanno portato a questa decisione”.

Rapporti buoni, ancora confidenziali tra Conte e il presidente Agnelli: “Ringrazio Andrea perché mi ha preso in un momento non facile. Un grazie particolare anche a tutto lo staff e alle persone che hanno lavorato con me in questo periodo”.

Pronta la risposta amichevole di Andrea Agnelli: “Caro Antonio, sei stato un grande condottiero per i nostri ragazzi e la notizia di oggi mi rattrista enormemente. Penso ai tre anni trascorsi insieme, tre anni che ci hanno portato a scrivere la storia di questa Società: tre scudetti consecutivi, due Supercoppe italiane, ma sopratutto un percorso di crescita esponenziale. Ma di fronte ai sentimenti e alle ragioni personali anche un Presidente deve fare un passo indietro. Sono passati oggi solamente due mesi dall’ultima grande vittoria e la Juventus deve continuare il suo percorso. Grazie di tutto Antonio”.

Rescissione consensuale, non porte sbattute. Probabilmente perché il mercato juventino non ha accontentato Conte e c’era il rischio di un nuovo flop in Europa. L’obiettivo era Alexis Sanchez, un esterno offensivo in grado di fornire assist e concludere, ma se lo è assicurato l’Arsenal versando 40 milioni, cifra non alla portata del club torinese che ha accumulato debiti costruendo lo Juventus Stadium, un impianto in perdita, con supermercati e ristoranti vuoti o quasi. Ci sono mesi che lo stadio accoglie partite solo 2 volte, quindi 2 giorni, ma i dipendenti prendono intero lo stipendio anche se non hanno partite per 29 giorni.

L’altro obiettivo era Cuadrado, ma la Fiorentina chiede almeno 35 milioni per il colombiano e la Juventus non può permettersi di arrivare a tale somma dopo essersi assicurata Morata, centravanti di riserva del Real Madrid, e Iturbe dal Verona. Due giovani promesse che non danno garanzie per la Champions. A loro, probabilmente, si aggiungerà il francese Evra, ex-Manchester United, che Conte riteneva giocatore troppo spremuto. Lasciare la panchina al momento di partire per una nuova avventura non è una novità, visto che nel 2009, lasciò il Bari dopo averlo riportato in Serie A perché la società pugliese aveva costruito sul mercato una squadra da salvezza e non per centrare un posto in Europa.

Per sentire in esclusiva la tesi di Luciano Moggi sul divorzio tra Conte e Juve, vi rimandiamo a domani per l’intervista di Francesco Guerrieri a Luciano Moggi sul blog GiovaNInrete.

Adesso, intanto si pensa al futuro di Conte, che ha un ingaggio di 3,5 milioni di euro più bonus. Difficile collocarlo in un momento in cui tutti i club europei di prima fascia hanno già programmato la stagione. A nostro avviso la destinazione più probabile è la Nazionale italiana, che ha quel prestigio necessario a far dimezzare l’ingaggio al tecnico salentino. Rispetto a Mancini e Allegri ha le credenziali per ricostruire dalle fondamenta l’Italia che non spera la fase a gironi da due edizioni della Coppa del Mondo.

Un incarico così prestigioso spiegherebbe un addio così amichevole tra Agnelli e l’allenatore dei 3 scudetti in 3 anni.

Antonio Conte ha salutato i tifosi juventini così: “Un infinito grazie per tutto quello che mi hanno dimostrato in tutti questi anni, nella mia carriera da calciatore e in quella di allenatore. Tutto quello che abbiamo fatto in questi anni, i tre scudetti vinti e il record di punti, ci deve inorgoglire. Per questo voglio anche ringraziare tutti i miei calciatori”.

 

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