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AltaRomaAltaModa: cinque giornate tra passato e slanci verso il futuro

di Valentina Riso (AG. RF 18.07.2014) ore 17.35 (riverflash)

altaroma A Roma la moda ha sempre giocato un ruolo    importante. Fin dai tempi della Dolce Vita ha preso  forma e ha identificato quello stile italiano, di  eleganza disinvolta, divenuto riconoscibile in tutto  il mondo. Il Made in Italy le deve tanto. Il mese di  luglio come da tradizione conferma il suo  appuntamento con AltaRomAltaModa: cinque  giornate (12-16 luglio presso il complesso  monumentale di Borgo Santo Spirito) tutte  all’insegna dell’Alta Moda e del fashion.

Tante location mozzafiato – d’altronde questa è la magia di Roma che colpiscono la stampa estera non abituata, come noi italiani, al fatto che affianco a delle rovine romane possano convivere dei condomini abitati.

Se il prêt-à-porter è il regno di Milano, qui a Roma invece si sperimenta e si parla di alto artigianato di cui Altaroma si fa portavoce. In ogni edizione, compresa questa appena conclusasi, AltaRoma è stata capace di inglobare in sé il suo importante heritage trasportandolo nella contemporaneità.

Una manifestazione, dunque, che è in grado di dimostrare come la moda a Roma può essere allo stesso tempo glamour e “fatta a mano”, tradizionale e d’ avanguardia  e anche un punto di interesse per i buyer alla ricerca di nuove tendenze.

Altaroma è  anche una importante incubatrice di nuovi talenti italiani. I giovani designer vengono supportati tramite Who’s on next? (contenitore presente nella terza giornata della kermesse) dove emergono sempre nuove talenti.

 

Vediamo i principali stilisti che hanno presentato le nuove collezioni.

 

La manifestazione capitolina è stata inaugurata da Sarli Couture al Palazzo dei Congressi dell’Eur con il ritorno del designer Rocco Palermo, che per 20 anni ha collaborato con il fondatore della maison.

La collezione Sarli Couture A/I 2014- 2015 è un elogio a una donna che tende a non omologarsi, sicura della propria seduzione, fresca e desiderabile. Come è stata Jane Birkin, l’icona della swinging london. Il punto vita perde rigore dissolvendosi nella pulizia di linee svasate; la linea ad A è protagonista in ogni passo, conferendo un allure disinvolto sia negli abiti corti da giorno sia in quelli lunghi da sera.

Totalmente differente la collezione di Luigi Borbone, il suo è un viaggio nel tempo dal Medioevo fino a Marie Antoinette. Dominano il verde smeraldo e fantasie geometriche sulle ali di eleganti kaftani.

Colori forti, lunghezze retrò e colli importanti caratterizzano la passerella fall winter di Antonella Rossi che trae ispirazione dai ritratti del Bronzino con un cenno ai classici capi iconici degli anni ’50.

Giada Curti, irrompe con una modernità inedita, mescolando linguaggi e culture negli abiti lunghi dalle tonalità del rosa, bianco e dell’acciaio che rimandano ai paesaggi di Dubai. Il turbante è l’accessorio  principale con i suoi colori avvolgenti e dal design unico e prezioso.

La sartorialità del Made in Italy si può captare nella collezione di Fabio Quaranta dal sapore retrò ma che incontra la praticità delle divise da lavoro. Artisti come Marcel Duchamp, Georg Harrison e William Burroughs ispirano il designer romano, attraverso contaminazioni che strizzano l’occhio alla classe operaia degli anni ’40.

Ricerca dei materiali e perfetta confezione sono i motivi, invece, che hanno portato Salvatore Piccione, per l’abbigliamento e Milica Stankovic, per gli accessori, a vincere l’edizione 2014 di “Who is on Next?”: concorso ideato e realizzato da Altaroma in collaborazione con Vogue Italia che, compiuti i 10 anni, ha raggiunto un livello sempre più alto confermandosi punto di riferimento del fashion scouting Made in Italy.

I ricami fatti a mano di Piccione, l’utilizzo di diversi tessuti di Daizy Shely e i pellami più innovativi di Corion hanno convinto la giuria del concorso.

AltaRomAltaModa è stata in queste giornate anche sinonimo di moda etica. La  collaborazione tra la manifestazione e l’International Trade Centre Ethical Fashion Initiative ha portato nella capitale una ventata d’Africa grazie all’evento “The Beat of Africa” fashion show.

L’Ethical fashion Initiative, attiva dal 2009, favorisce la diffusione di una moda sostenibile, supportando i nuovi talenti di nazioni come Burkina Faso, Haiti, Kenya , Mali, etc con lo slogan “Not charity, Just work”.

A sfilare sono state Duaba Serwa, Mina Evans, Lisa Folawiyo, e Stella Jean che continua la sua collaborazione al progetto, facendo della sua moda un vero e proprio manifesto dell’iniziativa.

L’unione di due città e di due anime è invece l’ispirazione per San Andres Milano, che porta in passerella  il romanticismo colto di Roma e i colori e la passionalità di Città del Messico. Con uno sguardo agli anni ’60 e a muse ispiratrici quali Frida Kahlo, Tina Modotti e l’architetto Louis Barragan, il designer messicano reinterpreta il gusto di quell’epoca in una chiave contemporanea.

Sulle note di “la vie en rose” sfilano le modelle di Renato Balestra. Il blu si tinge di rosa per la nuova collezione autunno inverno 14-15. Dai mini dress bicolore per il giorno, ai tagli che mostrano la pelle nuda per la sera, impreziositi da ricami e piccolissimi swarosky.

La fashion week capitolina si conclude con un’intera giornata dedicata ai lavori accademici. Ad aprire le danze è stata la Scuola di Moda di Ida Ferri. Gli allievi hanno portato in passerella creazioni sartoriali per uomo e donna fatti di ricami e applicazioni che illuminano i lunghi abiti. La figura femminile è avvolta dal colore e dalle linee sinuose. Per l’uomo è stato proposto invece un eleganza sportiva, massima attenzione ai dettagli perfettamente mescolati a pennellate di colore.

Eco sostenibilità e innovazione sono alla base dei lavori studenteschi dell’Accademia Italiana. Materiali inusuali come l’alluminio, polistirolo e resti di cd frantumati, abilmente rielaborati, rievocano l’arte con abiti scultura dedicati a Gustav Klimt. Richiami primordiali ed echi tribali dal sapore etnico, arrivano dai tessuti organici trattati. Giovani studenti in cerca di nuove tecnologie con un occhio attento al rispetto della natura per una concezione di moda sempre più eco solidale.

I neo stilisti provenienti dall’Accademia Altieri Moda e Arte puntano lo sguardo all’arte urbana. I giovani designer hanno elaborato, ognuno secondo il proprio punto di vista, una visione che unisce la Street Art al mondo fashion.

Per cinque giorni i riflettori della moda sono stati puntati su Roma che con coraggio ambisce a segnare i costumi del nostro tempo tra proposte che guardano al passato e slanci verso il futuro. Innovazione, sperimentazione il tutto guidato dalla bravura dei sarti italiani.

Ora terminata questa tappa importante il mondo del fashion pensa subito al prossimo step: la Vogue Fashion’s Night Out il prossimo 16 settembre a Milano, il giorno che precede l’inizio della settimana della moda. Quest’anno l’evento avrà luogo anche a Roma l’11 settembre. Nata nel 2009, la manifestazione di respiro internazionale dedicata allo shopping e alla moda, accenderà nuovamente i riflettori con l’obiettivo di festeggiare la moda e dare impulso all’economia del settore.

 

 

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