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ALLEGRI RESTA SULLA PANCHINA DEL MILAN, LA ROMA NON HA UN ALLENATORE

(riverflash) – Massimiliano Allegri resta l’allenatore del Milan. Questo il responso del lungo incontro a cena tra il tecnico livornese, il presidente Berlusconi e l’a.d. Adriano Galliani. Sono stati oltre 3 ore a parlare a Villa San Martino di Arcore, ma si è compreso già da mercoledì scorso che il club rossonero non voleva privarsi del suo allenatore per puntare su Clarence Seedorf, attuale giocatore del Botafogo e senza il patentino per allenare.

Questo il comunicato ufficiale apparso sul sito del Milan, che riporta le parole di Silvio Berlusconi: “Abbiamo gioito insieme davanti a Milan Channel per la vittoria della squadra Primavera che è approdata alle semifinali scudetto. Sono felice per l’andamento del settore giovanile rossonero che vede nelle finali anche le squadre Allievi e Giovanissimi Nazionali. Con Galliani e Allegri abbiamo avuto una franca e cordiale discussione in cui si è rivisitata e analizzata la stagione passata e c’è stato un chiarimento su alcune cose. Si è trovato un accordo su diritti e doveri della Società verso l’allenatore e dell’allenatore verso la Società. Inoltre, si è parlato anche del tipo di gioco che il Milan dovrà praticare e sulla rosa della prossima squadra. Sono state anche tracciate le linee guida del prossimo mercato. Il rapporto con l’allenatore, che non si è mai interrotto, continua con fiducia e in assoluta e reciproca stima”.

Durante il vertice Allegri avrebbe chiesto al Cavaliere garanzie per la prossima stagione: lavorare senza ansia da licenziamento e rinforzi per poter puntare in alto. Non c’è stato per il tecnico il prolungamento del contratto.

Per la Roma, che attendeva l’esito del vertice di Arcore, l’ennesimo smacco di una dirigenza che sa solo incassare delusioni e non è stata capace di programmare il futuro, pur avendo licenziato Zeman a gennaio. Se c’erano i soldi per muoversi, il tempo non mancava certamente, anche se lo sceicco palestinese si è rivelato un flop. Invece di pensare a costruire la nuova squadra, Pallotta e i suoi accoliti hanno varo il nuovo logo e si sono preoccupati per le scarse possibilità che ha Alemanno di restare sindaco capitolino. Senza di lui in Campidoglio, Pallotta e Parnasi hanno poche possibilità di costruire lo stadio a Tor di Valle. Insomma il gruppo bancario-americano si è preoccupato di rastrellare quattrini invece di risollevare una squadra fuori dall’Europa per il terzo anno di fila, sconfitta dalla Lazio nel derby e adesso senza allenatore. C’è poco da stare allegri.

SC  (AG.RF  02.06.2013)

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