ALLA ROMA CON IL MADRID È MANCATO IL COLPO DEL KO, HA TEMPO FINO AL 8 MARZO PER TROVARLO

(SC) – AG.RF 20.02.2016 (ore 22:08)

(riverflash) – Roma che gioca alla pari con il Real Madrid ma che è a un passo dall’eliminazione. La differenza l’hanno fatta gli attaccanti blancos, che all’Olimpico indossavano una maglia grigia, bravi a finalizzare e a sfruttare le occasioni, mentre i giallorossi sono entrati spesso nell’area madrilena, ma senza impegnare Keylor Navas. In un paio di occasioni il tiro in porta di Salah, da distanza ravvicinata, è sembrato un vero e proprio passaggio al portiere. Forse uno degli aspetti su cui Spalletti dovrà lavorare è la finalizzazione delle azioni, a cui aggiungere la marcatura più stretta dei difensori perché Jesé, autore del gol che allontana la Roma dalla Champions League, ha fatto 40 metri con la palla al piede e ha calciato in libertà. Sul fronte opposto il Madrid ha fatto ricorso alle maniere forti per fermare Salah e Perotti. Quando la Roma è riuscita a infrangere il “muro blanco” l’arbitro Kralovec ha sorvolato su un fallo di rigore ai danni di El Shaarawy. La sensazione lasciata da questa Roma, facendo un paragone con la boxe, è quella di un pugile che non ha i colpi per fare male all’avversario. Si muove bene sul ring, tiene l’iniziativa, ma, al momento opportuno, non ha il colpo del ko e nemmeno i colpi per mettere paura all’avversario che, quando comprende la situazione, avanza senza temere di andare al tappeto. Per colpo del ko intendiamo un colpitore di testa, oppure un tiratore dalla distanza, oppure un attaccante rapido che salta l’uomo e tira in porta. Il Real Madrid non ha messo in mostra all’Olimpico una manovra offensiva ben organizzata, ma è bastato un pezzo di bravura di Cristiano Ronaldo per sbloccare il risultato. Al Bernabeu, nel retour match, un gol nel primo tempo rimetterà in corsa una Roma che ha tempo fino al 8 marzo per trovare “il pugno che fa male”.