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ALLA GALLERIA CORSINI L’ARTE DIVENTA 3D

3dincorsiniDi Maria Michela D’Alessandro (AG.RF. 10.05.2015) (river flash) – Alla Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Corsini, a Roma, insieme al permanente allestimento espositivo, fino al 18 maggio 2015 è possibile visitare una mostra del tutto innovativa: “3D in Corsini. L’arte attraverso la fotografia tridimensionale” è il titolo del progetto in esposizione nelle storiche camere appartenenti un tempo alla famiglia Corsini.

Accanto ai dipinti di Guido Reni, Nicolas Poussin, Orazio Gentileschi, solo per citarne alcuni, la Camera Verde, il Gabinetto Verde, la Camera dell’Alcova e la Camera del Camino ospitano ventidue fotografie tridimensionali retro-illuminate di sei opere presenti nella Galleria. L’argentea “Coppa Corsini”, il “Trono Corsini”, la “Danzatrice con il dito al mento” di Luigi Bienaimè, “il Genio della caccia” e il “Genio della pesca” realizzati da Pietro Tenerani e la “Psiche trasportata dagli Zefiri” di John Gibson, tutti di marmo bianco, per la prima volta possono essere fruiti in modo diverso: non più statica, l’opera assume le stesse forme donategli dai loro creatori, con l’eccezionale ausilio delle nuove tecnologie.

Non servono i consueti occhiali per vedere qualcosa nella terza dimensione. Grazie al team di “ThreeDMakers”, guidato da Lorenzo Bella e da Remy Verbanaz, gli oggetti, riprodotti in una dimensione più grande rispetto all’originale, possono essere apprezzati senza il supporto degli occhiali. Un’esperienza mai provata prima coinvolge il visitatore, l’emozione di vedere le opere tridimensionali accanto alle versioni “classiche”.

La mostra, curata da Daniela Porro, Direttore del Segretario Regionale per il Lazio del MIBACT e da Giorgio Leone, Direttore della Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Corsini, è promossa dal Polo Museale della città di Roma e organizzata da ThreeDMakers. La partnership con quest’ultima è mirata anche a valorizzare il lavoro pubblico con le possibilità e l’avanguardia del privato.

Le innovative immagini in 3D, solo un primo esperimento, rappresentano uno strumento di promozione e conservazione del patrimonio culturale, innovativo, ma allo stesso tempo attento alla storia di ogni singolo oggetto, senz’altro rivoluzionario nei confronti di un settore considerato statico ma che invece ha varcato la soglia della terza dimensione.

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