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ALITALIA, PER IL SALVATAGGIO ARRIVA L’INTERVENTO DI POSTE ITALIANE

FT AG RF 11.10.2013alit

ROMA (RIVER FLASH)- Poste italiane potrebbe essere il socio pubblico scelto dal governo per il salvataggio di Alitalia. Il gruppo guidato  da Massimo Sarmi sarebbe pronto a sottoscrivere l’aumento di capitale per una quota pari a 75 milioni.
La manovra finanziaria complessiva per il salvataggio ammonta a 500 milioni, di cui 300 di aumento di capitale e 200 di linee di credito da parte delle banche. I soci  attuali dovrebbero sottoscrivere una quota che si attesterebbe intorno ai 150 milioni di euro, di cui 75 verrebbero versati da Air France;  l’inoptato sarebbe coperto da un consorzio di garanzia.   L’ipotesi di Poste, controllata al 100% dal Tesoro, è spuntata dopo la convocazione di Sarmi a Palazzo Chigi. Si tratterebbe di una “soluzione intermedia”, insomma un’altra operazione ponte che dovrà essere varata dal cda convocato per venerdì.

In una nota pubblicata sul sito di Palazzo Chigi, il governo “esprime soddisfazione per la volontà di Poste SpA di partecipare, come importante partner industriale, all’aumento di capitale di Alitalia”. “L’apporto finanziario di Poste, si legge ancora, è in grado di conferire le risorse per raggiungere la ricapitalizzazione necessaria ad assicurare gli attuali servizi”. Il comunicato spiega inoltre che “la cooperazione, anche azionaria, tra settori dei servizi postali, di logistica ed aerei trova numerosi precedenti europei ed internazionali, ad esempio in Francia e Germania”. L’esecutivo però sottolinea anche che “sono necessarie una profonda revisione del Piano industriale e l’adozione nei tempi più rapidi del nuovo Piano da parte dei nuovi organi societari.”

“Ce l’abbiamo fatta”. Esprime  soddisfazione il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti  Maurizio Lupi per l’accordo trovato su Alitalia. “Abbiamo lavorato  intensamente in queste settimane per ottenere questo risultato”. “Ora l’integrazione con il partner  straniero può essere affronta da posizioni di parità – continua il ministro – con una attenta valutazione del piano industriale che va profondamente rivisto, anche  tenendo conto del fatto che l’entrata di Poste nel capitale di  Alitalia è fattore essenziale della necessaria discontinuità e  insieme della stabilizzazione dell’azionariato”.

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