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ALITALIA – ETIHAD: QUESTO MATRIMONIO S’HA DA FARE

Alitalia: giunta lettera Etihad; Lupi, giorno decisivodi Valentina Ruggiu (AG.RF 02.06.2014) ore 17:35

(riverflash) – Ultimi giorni di attesa per Alitalia. Arriverà a breve la missiva con il via libera alla struttura dell’accordo che sancirà l’ingresso degli arabi nel capitale azionario di Alitalia. Con un “impegno” che ammonterà a quasi 600mln di Euro, anche se in merito alla somma da Abu Dhabi non sono ancora arrivate conferme, la compagnia emiratina dovrebbe acquisire una quota di partecipazione tra il 40 ed il 49%, appena sotto il limite posto dai vincoli europei per l’ingresso degli operatori stranieri, e garantire all’Alitalia quella stabilità finanziaria necessaria per rilanciare l’azienda: “Siamo lieti che l’operazione prosegua con Etihad Airways che rappresenta per Alitalia un partner strategico ideale per rafforzare le prospettive di crescita a lungo termine della compagnia”, spiega il presidente ed investitore, Roberto Colaninno.

Dall’arrivo della lettera a Fiumicino si aprirà un percorso che, nel giro di un mese circa, porterà alla scrittura dell’intesa in ogni dettaglio e, dopo la conferma dell’accettazione delle condizioni da parte del Consiglio di Amministrazione di Alitalia e dei suoi stakeholder, alla preparazione della documentazione finale per completare l’operazione e dare il benvenuto alla newco, dalla cui nascita ne trarranno beneficio anche i clienti grazie ad un ventaglio di offerte più ampio per viaggiare da e per l’Italia, fa notare James Hogan, il numero uno di Etihad.

Giunti a questo punto tutto lascia pensare che le condizioni dettate da Etihad per la firma finale abbiano trovato accoglimento. In merito alla questione esuberi, probabilmente 2500 rispetto ai 3000 inizialmente richiesti dalla compagnia del Golfo, i sindacati paiono essersi resi conto che l’unica alternativa plausibile ai tagli del personale sarebbe il fallimento e la chiusura dell’azienda.

«Speriamo siano il meno possibile, gestibili con gli strumenti che metterà in campo il governo. Mi auguro di vedere il piano industriale già nei prossimi giorni», sostiene Marco Veneziani della Uil trasporti. Dal Governo il messaggio è sempre lo stesso: solo quando sarà reso noto il progetto, e quindi i numeri dell’impatto occupazionale, il Governo sarà pronto ad agire, come è stato «sempre fatto per tutte le imprese», ci tiene a sottolineare il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.

Sul fronte dei debiti, altro nodo spinoso della trattativa, le banche italiane sembrerebbero venire incontro allo sposalizio con la riorganizzazione dei debiti a breve termini vicini ai 400 mln, se non addirittura a stralciarne una parte.

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