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AL VIA A ROMA LE RIPRESE DI “SUPER GIO’” IL CORTOMETRAGGIO CHE VEDE PROTAGONISTA UNO DEI RAGAZZI OISMA – UN FARO PER L’AUTISMO CON PAOLO RUFFINI

AG.RF.(redazione).01.06.2021

Sul set, impegnati in ruoli diversi, altri ragazzi OISMA, per realizzare non un film SU, ma un film CON l’autismo.-

“riverflash” –  OISMA – Un faro per l’autismo è un’Associazione di Promozione sociale che ha come obiettivo l’inclusione, lo sviluppo di abilità ed autonomie dei ragazzi con disturbi dello spettro autistico. Tra le sue diverse attività, anche di ricerca, i laboratori hanno un peso rilevante. In quest’ottica prende il via il progetto “Super Giò”, il cortometraggio che vede protagonista uno dei ragazzi OISMA al fianco di Paolo Ruffini e che offre ad altri ragazzi OISMA la possibilità di lavorare su un vero set cinematografico, ricoprendo ruoli attivi di formazione e lavoro.

Super Giò non è un film SU, ma è un film CON l’autismo, che vuole raccontare la storia vera di una persona autistica, tanto che il ruolo di Giò, sarà interpretato proprio da uno dei ragazzi OISMA. Ma Super Giò è anche un progetto di reciprocità, traslazione ed integrazione, da cui non trarranno beneficio solo le persone con disturbi dello spettro autistico, ma anche l’intera troupe cinematografica. Infatti, grazie all’interazione con questo disturbo, che in Italia si stima interessi 1 bambino su 77, si potrà realizzare una produzione onesta e vicina all’autismo. Perché il tutto è molto più della somma delle sue parti.

Paolo Ruffini è molto sensibile al tema dell’inclusione, tanto che ha portato dapprima nei teatri italiani, poi anche sul grande e piccolo schermo, il progetto “Up&Down”, insieme ad attori con disabilità come sindrome di Down, spettro autistico e in carrozzina. “Ho imparato che i ragazzi che vivono questa condizione, non hanno bisogno di essere guariti, hanno semplicemente bisogno di essere compresi, accolti. E noi, per riuscirci, abbiamo bisogno di un solo strumento: la sensibilità. Questo cortometraggio vuole essere un’esperienza di condivisione, di comunicazione sensibile, dando spazio al talento e al valore dell’unicità che risiede in ogni essere umano”, commenta l’attore.

Le riprese si svolgeranno a Roma dal 29 maggio al 2 giugno in diversi quartieri, dalla Bufalotta fino a Trastevere. Ai ragazzi OISMA la produzione offrirà la possibilità di tirocinio per diverse figure professionali: 3 attori, 2 assistenti di produzione, un assistente di Paolo Ruffini, un assistente alla fotografia, un assistente scenografo ed infine un assistente alla regia. Tutti saranno coordinati sul set dalla Presidente OISMA, la dottoressa Rosaria Ferrara. “Siamo molto orgogliosi che sia proprio l’OISMA a rappresentare il mondo della neurodiversità nel progetto Super Giò. In questa esperienza cinematografica sono coinvolte le famiglie ed i ragazzi di ambo le nostre sedi, Roma e Battipaglia. Crediamo e creiamo quotidianamente spazi di vita inclusivi, luoghi attenti alle necessità e risorse dei ragazzi affinché raggiungano i livelli più alti possibili di autonomia ed autodeterminazione”, sottolinea la Presidente OISMA. Super Giò sarà solo il primo progetto di un percorso cinematografico con l’autismo. Terminate le riprese del cortometraggio, infatti, in OISMA si attiverà un laboratorio sulla regia e sul doppiaggio, che vedrà, tra gli altri, anche la partecipazione di Monica Ward in qualità di docente.

AUTISMO: 10 COSE DA SAPERE

1 I SINTOMI

Secondo il Ministero della Salute: “I disturbi dello spettro autistico (Autism Spectrum Disorders, ASD) sono un insieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo caratterizzati da una compromissione qualitativa nelle aree dell’interazione sociale e della comunicazione, e da modelli ripetitivi e stereotipati di comportamento, interessi e attività. I sintomi e la loro severità possono manifestarsi in modo differente da persona a persona, conseguentemente i bisogni specifici e la necessità di sostegno sono variabili e possono mutare nel tempo”.

2 L’INCIDENZA DELL’AUTISMO IN ITALIA E NEL MONDO

In Italia si stima che 1 bambino su 77, nella fascia di età 7-9 anni, presenti un disturbo dello spettro autistico. La prevalenza del disturbo è stimata essere attualmente di circa 1 su 54 tra i bambini di 8 anni negli Stati Uniti, 1 su 160 in Danimarca e in Svezia, 1 su 86 in Gran Bretagna. In età adulta pochi studi sono stati effettuati e segnalano una prevalenza di 1 su 100 in Inghilterra.

3 I MASCHI I PIÙ COLPITI

Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico, in Italia 1 bambino su 77, di età compresa tra i 7 e i 9 anni, presenta un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza maggiore nei maschi, che sono colpiti 4,4 volte in più rispetto alle femmine.

4 LA DIAGNOSI TARDIVA: UNO STUDIO BRITANNICO

«Secondo una ricerca britannica la diagnosi di autismo arriva in media a 7 anni, con picchi a 18. L’indagine è stata condotta nel Regno Unito su un campione di 1.047 genitori ed ha evidenziato come la media di età a cui questi bambini avevano ricevuto una diagnosi di disturbo dello spettro autistico era di 7 anni e 4 mesi, con un picco di 18 anni per il 4% e un’età massima di 40 anni. Una ricerca simile, condotta su 1.420 bambini statunitensi con diagnosi di disturbi dello spettro autistico, ha rivelato che la media dell’età alla diagnosi è stata di oltre 5 anni. Dati sorprendenti se consideriamo che nel 2021 molto può essere fatto per individuare alcuni campanelli d’allarme che consentirebbero di intervenire precocemente su questi disturbi», spiega la Presidente OISMA, Dottoressa Rosaria Ferrara.

5 IL RUOLO DEGLI INSEGNANTI

«Gli insegnanti hanno un ruolo molto importante e devono essere sempre coinvolti nel processo di valutazione e di individuazione dei segnali da portare poi alle famiglie. Dobbiamo ricordare che in adolescenza “il dado non è tratto” e molto si può fare. La chiave che può aprire la porta alle molte possibilità di miglioramento ed evoluzione degli adolescenti con disturbi dello spettro autistico è la plasticità cerebrale», continua la Dottoressa Ferrara. Alla luce dell’importanza del coinvolgimento del mondo scolastico, luogo inclusivo per eccellenza, una serie di eventi e corsi formativi OISMA sono svolti con l’Ente Accreditato MIUR Edufor scuola con cui si è riusciti ad entrare in contatto con una molteplicità di Istituti scolastici sia per la formazione che per la raccolta dati, su diverse regioni italiane. “Le azioni che l’OISMA e l’Edufor scuola hanno portato avanti durante il lockdown, è stata una risposta pratica e sostanziale al mondo scuola che si è trovato, improvvisamente, sprovvisto di mezzi e metodi adeguati per mettere in atto una didattica a distanza empatica ed efficace, ancor di più quando, dall’altra parte dello schermo c’era un soggetto autistico”, spiega la Dott.ssa Rosaria Ferrara.

6 STRATEGIE DA UTILIZZARE IN CLASSE

«Per motivare positivamente i ragazzi autistici all’apprendimento bisogna coinvolgerli personalmente e attivamente, fare leva sulle loro abilità cercando di stare al passo con la classe e proponendo attività inerenti a quello che stanno facendo i compagni. Ovviamente sempre stabilendo livelli di difficoltà adeguati. Inoltre, non dobbiamo mai dimenticare che l’apprendimento è stimolato in ambienti percepiti sicuri, protettivi, supportivi. È fondamentale coinvolgere sempre il gruppo dei

pari non solo perché il soggetto autistico è maggiormente stimolato da un pari, qualunque sia la sua età, ma anche perché è l’unico modo per far conoscere l’autismo anche a chi non è direttamente toccato dalla questione», sottolinea la Presidente OISMA.

7 PUNTARE SULL’EMOZIONE

«In adolescenza gli obiettivi sui quali lavorare sono: inclusione e socializzazione, sviluppo di abilità e autonomie, sessualità. Sui primi due la scuola può fare moltissimo, proponendo un apprendimento che sia accompagnato da emozioni positive, che si scolpiscono nella memoria e vengono ricercate molte altre volte. L’emozione è più potente del sistema cognitivo», evidenzia la Dottoressa Ferrara.

8 TRAPPOLE ED ESCHE

«Riguardo i metodi e le strategie per interessare i ragazzi con autismo all’apprendimento, meglio non costringerli a fare esercizi di scrittura o di matematica, ma usare “trappole ed esche” che aggirino l’ostacolo e li portino a scrivere o contare concentrandosi su argomenti di loro interesse. Proprio su questo principio sono nati gli atelier OISMA dedicati al Giappone e alla cucina. Il motto con questi ragazzi deve essere: “Se non imparo nel modo in cui mi insegni, insegnami nel modo in cui imparo”», spiega la Dottoressa Ferrara.

9 IL RUOLO DEI GENITORI

«Come sempre nell’autismo è fondamentale il coinvolgimento dei genitori come parte attiva delle terapie. È quanto stiamo facendo ora tramite il progetto Tabita in cui lavoriamo con dei piccoli in età prescolare coinvolgendo attivamente i genitori. Anche prima il genitore era con noi in terapia, ma adesso non è più solo uno spettatore, ma è per terra ad agganciare lo sguardo, i gesti e le vocalizzazioni tramite il nostro gioco ed il nostro lavoro. Questa alleanza è fondamentale in qualsiasi tappa evolutiva del soggetto, anche quando si ha a che fare con gli adolescenti. Questa fase, infatti, è molto delicata in quanto il genitore inizia ad intravedere, non senza una certa ansia, l’età adulta del figlio e si interroga sul suo futuro. Proprio per questo, ad esempio, sono importanti i laboratori OISMA che rappresentano per gli adolescenti una concreta opportunità di inserimento sociale.

10 SPORCATEVI LE MANI

Sporcatevi le mani è la campagna di raccolta fondi de “I Bambini delle fate”, in favore di una serie di realtà del terzo settore, come OISMA. La campagna è rivolta a privati cittadini e attività commerciali. Ogni mano in più che si sporca, dà la possibilità di creare un ulteriore percorso d’inclusione sociale e una vita quanto più autonoma e autosufficiente possibile per i bambini e i ragazzi OISMA. È grazie alla continuità di queste adesioni che si crea una progettualità. Chiunque potrà sporcarsi le mani per OISMA, supportando così l’Associazione in una delle due sedi, Roma o Battipaglia (provincia di Salerno). Un modo diverso e speciale per fare qualcosa di concreto in modo semplice, organizzato e verificabile in ogni momento. I donatori, infatti, potranno bussare alla porta dell’Associazione per verificare come viene utilizzato il contributo di ciascuno. Perché ogni supporto è un mattone importante per costruire in OISMA un villaggio adatto alla neurodiversità.

La Dottoressa Rosaria Ferrara, Psicologa e Psicoterapeuta, ha conseguito il Dottorato di ricerca in Biologia e Medicina presso l’Università di Losanna con il Prof. François Ansermet, a capo della neuropsichiatria di Ginevra oltre che docente universitario. Il dottorato è stato svolto in co-direzione con il Dipartimento di Scienze Anatomiche, Istologiche, Medico legali e dell’Apparato locomotore de la “Sapienza” di Roma, del Prof. Serafino Ricci. La Dottoressa si occupa da tempo di neurodiversità. Da una sua idea nel 2018 nasce l’Osservatorio OISMA- Un faro per l’autismo.

OISMA

OISMA- Un faro per l’autismo conta su un’equipe formata da diversi professionisti e professionalità. La multidisciplinarità OISMA rispecchia la complessità dell’autismo, cui è impossibile rispondere se non integrando differenti discipline. OISMA vuole essere accanto alle famiglie per riconoscere ed affrontare i disturbi dello spettro autistico sin dalle prime battute.  In OISMA, infatti, è presente una sezione dedicata ai Bebè, che permette la diagnosi di quelli che sono i campanelli di allarme dell’autismo nei piccoli al di sotto dell’anno di vita. In OISMA, quindi, si affronta l’autismo dalla diagnosi precoce, fino all’età giovane proponendo, a seconda delle età e degli interessi del soggetto, risposte di volta in volta differenti. OISMA è attiva in due città italiane: Roma e Battipaglia (SA).

Per informazioni:

OISMA https://www.oisma.it/info@oisma.it

Roma: via Teodorico, 22 (zona Stazione Tiburtina- Piazza Bologna)

Battipaglia (SA): Piazza Conforti, snc

Tel: 3203161748

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