AGGREDITO PER LA SUA OMOSESSUALITÀ, È SUCCESSO A UN RAGAZZO DI SPINDALE NEGLI USA

AG.RF 13.12.2014 (ore 20:33)

(riverflash) – L’omofobia non è una prerogativa italiana e dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. L’avversione nei confronti degli omosessuali non riguarda solo i cattolici bacchettoni e gli islamici. Negli Stati Uniti, dove gay e lesbiche si sposano e vivono senza pregiudizi, ci sono cittadine che non hanno l’apertura mentale di San Francisco, New York e Los Angeles. A Spindale, nel North Carolina, Matthew Fenner ha denunciato di essere stato aggredito e picchiato da 5 persone con cui abitualmente condivideva la preghiera alla The Word of Faith Fellowship Church. Questi i nomi degli aggressori: Sarah Covington Anderson, Adam Christopher Bartley, Brooke McFadden Covington, Robert Louis Walker Jr. e Justin Brock Covington. Un pestaggio terapeutico, secondo le intenzioni del gruppo violento, per liberare il ragazzo dai demoni dell’omosessualità. Questa la motivazione che gli ha urlato in faccia la donna Sarah Covington Anderson mentre tentava di strozzarlo tenendogli le mani strette sul collo.

The Word of Faith Fellowship Church è una chiesa di nicchia che da Spindale ha posto basi in Ghane e Brasile, oltre ad avere al suo interno un Museo dell’Olocausto. La madre e il fratello di Matthew Fenner hanno preso le distanze da lui quando ha denunciato i suoi presunti aggressori. Li definiamo presunti perché non ci sono condanne nei loro confronti, ma solo l’accusa di Fenner che ha spiegato di averlo fatto temendo che altri gay di Spindale fossero stati pestati. Un modo per incoraggiarli a far valere i loro diritti, ma nessuno finora si è associato alla sua denuncia.