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ACCORDO TRA LAVORATORI ATAC E IL SINDACO MARINO: MA GLI AUTISTI SI SPACCANO IN PIAZZA

143010993-61d84cf3-a557-4c84-b114-c98760307b1c[1]AG.RF.(MP).07.11.2013

 

“riverflash” – E’ stata una giornata di tensione quella di ieri per il lavoratori dell’ATAC che stanno protestando per un miglioramento delle loro condizioni economiche e lavorative, così come promesso dal neosindaco Ignazio Marino che aveva promesso “discontinuità con il passato”. Ieri dunque è stato raggiunto un accordo tra Marino e i sindacati anche se gli autisti in piazza, sono divisi, tanto da essere stati protagonisti di due diverse manifestazioni in piazza. In serata il sindaco di Roma e l’assessore Guido Improta hanno accolto, almeno in parte, le richieste delle quattro sigle sindacali. Nell’accordo ci sono punti politici ed economici: sospensione spending review fino a dicembre, impegno da parte del Comune a rafforzare ruolo pubblico di Atac, discontinuità con il passato, stesso trattamento tra Atac e altre municipalizzate, introduzionte tetto economico per stipendi dei dirigenti, eliminazione dei superminimi, razionalizzazione degli esterni e revisione del modello industriale. Perché allora i lavoratori Atac sono divisi? Da una parte ci sono infatti i sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl, Uil, oltre all’Ugl Tpl, dall’altra i cosiddetti auto organizzati, guidati dal volto nuovo di queste protesta: l’autista Micaela Quintavalle e al termine sono volate anche parole grosse e insulti pesanti. “Siamo molto amareggiati – ha spiegato Michela Quintavalle – perché il sindaco Marino non ha voluto ricevere anche noi e chiedo ancora una volta con forza e determinazione che il sindaco possa riceverci: siamo un gruppo di lavoratori con non si riconosce nel sindacato. Nel frattempo il centrosinistra accoglie favorevolmente l’accordo siglato da Marino esprimendo piena solidarietà ai lavoratori del trasporto pubblico locale. Critico invece Alessandro Onorato della Lista Marchini: “Marino sta replicando gli stessi errori di Alemanno: le scelte sbagliate dei manager e dell’amministrazione capitolina non possono continuare a pesare sulle spalle degli autisti, dei macchinisti, dei meccanici e di tutti quei lavoratori che mandano avanti l’azienda e rappresentano la sua più grande ricchezza. A loro tutta la nostra solidarietà”. Un po’ come dire: invertendo o cambiando l’ordine dei fattori, il risultato non cambia…

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