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ACCORDO PER IL RISARCIMENTO TRA L’OSPEDALE PERTINI E LA FAMIGLIA CUCCHI, MA SONO ANCORA LIBERI GLI AUTORI DEL PESTAGGIO

AG.RF  22.10.2013

(riverflash) – Sono stati condannati 5 medici su 6, dell’Ospedale Pertini, per l’omicidio colposo di Stefano Cucchi, che morì 4 anni fa dopo i maltrattamenti subiti in carcere, dove era stato rinchiuso per droga. Il nosocomio romano corrisponderà un rimborso alla famiglia Cucchi a titolo di risarcimento, che non ridarà loro il congiunto. Ancora non sono stati perfezionati i dettagli ma non ci sarà più la parte civile nei confronti dei medici, colpevoli di non essersi accorti della gravità dello stato di salute di Stefano Cucchi e di non averlo curato.  La famiglia Cucchi, assistita dall’avvocato Fabio Anselmo, appellerà la parte della sentenza con la quale la III Corte d’assise di Roma assolse gli agenti della polizia penitenziaria, colpevoli del crudele pestaggio. Secondo l’accusa, Stefano Cucchi era stato picchiato con eccessiva cattiveria nelle celle di sicurezza del Tribunale di Roma, dove si trovava in attesa dell’udienza di convalida del suo arresto per droga, e non all’interno del carcere. Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, ha affermato che la sua famiglia ha accettato una somma di denaro (di cui non si conosce al momento l’entità) proprio per avere i mezzi con cui continuare la battaglia giudiziaria contro gli “Intoccabili”, cioè gli agenti penitenziari che, invece di far rispettare la legge, infrangono la stessa legge e poi cercano di essere coperti dai magistrati.

 

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