Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

ABOLIZIONE IMU: LO SPOT ELETTORALE CHE METTE TUTTI D’ACCORDO

(riverflash) – Ufficialmente iniziata la campagna elettorale in vista delle elezioni politiche che si svolgeranno il 24 e 25 febbraio p.v, il clima politico si sta facendo sempre più incandescente e stiamo assistendo più che ad un confronto civile tra candidati, ad un vero e proprio scontro verbale tra i leader dei diversi partiti dove gli insulti sembrano essere il “leit motive” di ogni nuova giornata. Lo spettacolo che i politici stanno mostrando in questo periodo, non è certo dei migliori, ma una cosa infastidisce in particolar modo gli Italiani: il fatto che l’eventuale trasformazione o abolizione dell’Imu, diventi poi uno spot elettorale architettato per guadagnare voti. Ascoltando le parole di Mario Monti riguardo alla tassa sulla casa, il candidato premier dei centristi si è così espresso: “l’Imu è frutto del governo precedente, va modificata e il gettito va dato maggiormente ai Comuni. C’è la possibilità di abbassare di un punto l’Irpef  e congelare l’aumento dell’Iva, abbassando la spesa pubblica; noi ci siamo messi subito al lavoro ma abbiamo trovato molte difficoltà in Parlamento sulla spending rewiew. Berlusconi invece afferma tutto di un fiato: “aboliremo l’Imu perché la casa è il pilastro su cui ogni famiglia fonda il suo futuro; questo sarà uno dei nostri programmi di governo e così come abbiamo abrogato l’Ici, aboliremo subito l’Imu”. E ancora Beppe Grillo che già aveva parlato precedentemente di Ici e ora di Imu come tassa incostituzionale e se la prende in particolar modo con il governo Monti, citando l’articolo 53 della Costituzione: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”, quindi secondo il leader del Movimento 5 Stelle, “le tasse andrebbero pagate in proporzione alla capacità contributiva di un cittadino e subordinate ad un regime di progressione che deve tener conto della posizione sociale e dell’occupazione del contribuente. Inoltre l’Imu viene calcolata sulla casa senza tener conto del proprietario. E’ vero che si può pensare che una persona possieda una casa che rispecchia la sua posizione di contribuente, ma soltanto se la casa non è stata ereditata, o se la posizione del contribuente non si è modificata nel tempo, come è accaduto negli ultimi anni con la crisi. L’Imu non rispetta la proporzionalità dei contribuenti e va ad incidere meno sulle persone abbienti”. Infine il pensiero di Pierluigi Bersani in merito all’argomento: “No alla patrimoniale: voglio rendere l’Imu più progressiva: quest’anno non siamo in condizione di ridurre le entrate Imu, inutile che ci raccontiamo delle favole, ma potremo fare un riequilibrio caricando di più sui possessori di grandi patrimoni immobiliari”.Dunque alla luce di queste parole la gente ora si chiede a chi credere e perché e molte persone da noi intervistate chi hanno chiesto: “Ma perché i politici invece di parlare dell’Imu come di uno spot elettorale per avvicinare la gente al voto, non presentano i loro programmi di Governo in modo da far capire agli elettori cosa andranno a fare in Parlamento una volta eletti?” La partita che si sta giocando intorno all’eventuale trasformazione della tassa sulla prima casa sta sembrando piuttosto l’ennesima “falsa” promessa che non da nessuna garanzia agli Italiani di poter riuscire a ridurre la pesantissima pressione fiscale e le tasse a cui tutti siamo soggetti in questo difficilissimo periodo storico.

 

1 Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Una Risposta a “ABOLIZIONE IMU: LO SPOT ELETTORALE CHE METTE TUTTI D’ACCORDO”

  1. 1

    claudio peretti dice:

    perfetto: pare che i nostri beneamati politici si siano passati parola, nonostante gli insulti reciproci. E’ evidente che non si deve credere a nessuno: tutta la politica futura si basa sull’economia e non penso che ci sarà tanta possibilità di manovra, visto che le tasse non possono aumentare e che le spese non cambiano se lo stato resta quello che è con tutti i suoi comuni, province, regioni, carabinieri, polizia, forestale, prefetture, questure ministeri, commissioni, magistratura e così via. Al massimo si possono cambiare le fonti di prelievo, ma si va sempre a sbattere contro gli interessi di qualche categoria.

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*