16 Dic 2019
“Abbiamo subito un danno di immagine” , si difendono i carabinieri Labriola e Di Sano
di Simona Boenzi (16.12.2019)
(https://giornalistasimonaboenzi.wordpress.com) – Dopo dieci anni si sono ricordati di aver subito il danno di immagine e si costituiscono parte civile . “Non sapevamo del depistaggio”. Iniziano così due degli otto imputati al processo che si è aperto stamane alla settima sezione penale . Si tratta dei carabinieri Massimiliano Colombo Labriola e Francesco Di Sano, che hanno deciso di costituirsi parte civile. “L’ordine fu dato da chi insistendo sulla modifica sapeva qualcosa di più. – ha spiegato uno dei legali – Labriola e Di Sano hanno subito un danno di immagine, secondo gli avvocati dei due, la motivazione – proseguono – sarebbe da ricercare nell’obbligo come militari di eseguire ordini arrivati dai superiori: il tenente colonnello, Cavallo e il tenente colonnello, Soligo . Per i depistaggi sono imputati inoltre, il generale Alessandro Casarsa all’epoca dei fatti comandante del Gruppo Roma. Quest’ultimo, vale la pena ricordare- aveva già tirato in ballo il generale Vittorio Tomasone che in qualità di comandante provinciale dell’Arma il 30 ottobre 2009 aveva indetto una riunione con tutti i protagonisti della vicenda: «Mai sentito parlare di modifiche fatte alle relazioni di servizio. Per me la vicenda è iniziata a partire dal 27 ottobre quando ho chiesto al colonnello Cavallo di raccogliere le relazioni di servizio realizzate da chi era entrato in contatto con l’arrestato per uno spaccato della vicenda. Nell’ interrogatorio di gennaio, poi, mi fu chiesto dal pm come fossi stato a conoscenza di alcuni dati medici, poi inseriti in una mia annotazione datata 30 ottobre 2009 nella quale davo alcune indicazioni di carattere medico. Non ricordavo all’epoca quale fosse la mia fonte poi ho ricostruito la vicenda e oggi posso affermare che il pomeriggio del 30 ottobre 2009, dopo la riunione, sono tornato al Comando provinciale dove ho avuto queste indicazioni che poi le ho dettate al colonnello Cavallo. ( Il Manifesto 16 luglio 2019 )
Presenti all’udienza di questa mattina quattro degli otto imputati: Colombo Labriola, Sabatino, Testarmata e Di Sano. Le accuse per tutte queste persone sono a vario titolo e a seconda delle posizioni di falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia.