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A CHE SERVE LA COMUNITA’ EUROPEA?

bandiera_ue2_big[1]AG.RF.(Claudio Peretti).12.11.2013

“riverflash” – I nostri beneamati leader politici, da anni, quelli che abbiamo oggi e quelli che c’erano prima di questi, continuano a parlarci dell’Europa quasi come se fosse una grande mamma, un’organizzazione filantropica, senza scopo di lucro, che ci aiuta a superare i nostri problemi, che ci mette sulla retta via quando i nostri conti sballano ….. Poi, andando a ben vedere, vediamo che i tecnici normalizzatori europei si occupano di umidità residua negli spaghetti, di definire la circonferenza minima della pizza, della composizione del parmigiano e così via, insomma, di piccole cose inutili che oltre a danneggiare i piccoli produttori, perché è chiaro che quelle norme nascono da potenti lobby, lasciano il tempo che trovano.

Ma perché l’Europa non si occupa di cose serie, di cose che interessano tutti? Perché non si occupa, ad esempio, di definire il massimo livello di tasse che un paese può far pagare ai suoi cittadini? Perché non definisce quanto uno stato può costare come percentuale del PIL? Perché non si cerca di ottimizzare i servizi che uno stato deve fornire in contropartita alle tasse pagate dai cittadini?

E il costo del lavoro, degli oneri sociali, delle regole sindacali, perché non si unificano in Europa?

Tutte cose ovvie se parliamo di Europa e di libera concorrenza, libera economia all’interno della comunità europea, ma perché allora queste cose non si fanno? Come possono le aziende di un paese europeo competere con quelle di  un altro se la differenza sulle tasse da pagare e sul costo del lavoro è così grande? Cosa serve ai burocrati europei per fare regole per normalizzare queste cose?

Serve il beneplacito dei governanti dei singoli stati che, benché continuino a parlarci dell’Europa come del toccasana per tutti i nostri problemi, non iniziano mai una vera politica di integrazione europea. Prendiamo per esempio i lavori pubblici in Italia: tutti sanno, compresa la corte dei conti, che le opere pubbliche (autostrade, viadotti, ferrovie, acquedotti, metropolitane, porti, aeroporti ecc.) da noi costano molto di più che in altri stati Europei, Germania in testa. La corte dei conti, nella sua cerimonia di apertura dell’anno contabile, lancia sempre l’allarme corruzione, ma poi nessuno fa mai nulla, perché? Perché non si cerca la tutela della Comunità Europea per questo? Il perché è ovvio: se si lavorasse a costi del Nord Europa non ci sarebbe trippa per gatti, i politici corrotti non potrebbero ricavare laute prebende in varie forme inventate dai furbetti, commercialisti, avvocati di turno per fare lo slalom fra le nostre 65.000 leggi, antimafia, antiriciclaggio e chi più ne ha, più ne metta.

Ecco perché l’Unione Europea non serve a nulla finché si occupa di pizza, di spaghetti e di formaggio, oltre che di altre regole e regolette inutili!

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