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9 MILIONI DI ITALIANI SONO A RISCHIO POVERTA’

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AG.RF.(MP).12.10.2015

“riverflash” – I numeri fanno paura: in Italia, 9mln di persone sono a rischio povertà e il disagio sociale, non accenna a diminuire, anzi sta aumentando sempre di più: dal mese di giugno 2014 al 2015,  altre 30mila persone sono andate ad aggiungersi ai cosiddetti, possibili, “poveri”, secondo il Centro Studi di Unimpresa sulla base dei dati Istat. Inoltre, ai disoccupati, occorre aggiungere ampie fasce di lavoratori, ma con condizioni precarie o economicamente deboli. Agli oltre 3 milioni di persone disoccupate, bisogna sommare i contratti di lavoro a tempo determinato, part time (740mila persone) a orario pieno (1,66 milioni), i lavoratori autonomi part time (802mila), i collaboratori (349mila) e i contratti a tempo indeterminato part time (2,5 milioni). Persone occupate, “ma con prospettive incerte circa la stabilità dell’impiego o con retribuzioni contenute”, che ammontano complessivamente a 6,1 milioni di unità. La grave crisi del mercato del lavoro, non ha solo come conseguenza la sola forte diminuzione degli occupati, ma anche la mancata stabilizzazione dei lavoratori precari e il crescere dei contratti atipici. Si tratta dunque, di una situazione che è stata solo “parzialmente” migliorata dal Jobs Act, sempre secondo le stime di Unimpresa. Tutto ciò perché, sia le famiglie, che le imprese, hanno potuto contare su pochi fondi, mal distribuiti. “Nella settimana decisiva della legge di stabilità offriamo al governo, ai partiti e alle istituzioni, i numeri e gli argomenti su cui ragionare per capire quanto sono profonde la crisi e la recessione nel nostro Paese: il 2015 si chiuderà con una crescita del Pil, ma c’è ancora molto da fare e la ripresa deve essere più consistente”, ha affermato il presidente i Unimpresa, Paolo Longobardi.

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