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SVIZZERA, EDUCATRICE DI 34 ANNI UCCISA DAL SUO PAZIENTE, UNO STUPRATORE CONDANNATO A 10 ANNI DI CARCERE

FT AG RF 16.09.2013

GINEVRA (RIVER FLASH)- Adeline M., giovane educatrice sparita insieme a Fabrice Anthamatten, svstupratore condannato a dieci anni di carcere che stava seguendo una terapia presso un centro ippico, è stata ritrovata morta. Il corpo della donna, che aveva 34 anni ed era diventata mamma da 8 mesi, era dentro a un sacco a Versoix, piccolo comune che si affaccia sul lago di Ginevra.

La notizia ha suscitato grande dolore in Svizzera e soprattutto ha acceso un infuocato dibattito sul fatto che a seguire un condannato a dieci anni di carcere per stupro fosse una giovane donna.

Tuttavia, è innegabile che nella catena di cause che ha portato alla tragica fine di Adeline ci sia stata più di una ‘leggerezza’. Un avvocato che ha chiesto di rimanere anonimo ha spiegato a Le Matin che la casa circondariale di Champ-Dollon è specializzata nel recupero dei detenuti e che se Anthamatten ha avuto il permesso di uscire per la terapia “qualcuno ha stabilito che non mostrava più segni di pericolosità”. “Ma chi ha preso la decisione?”, è la domanda dell’avvocato, che ha concluso amaramente: “Prima o poi lo sapremo. E capiremo anche perché la giovane educatrice sociale è stata lasciata sola con lo stupratore”.

Intanto in Svizzera è caccia all’uomo. Anthamatten ha fatto perdere le sue tracce nella regione di Basilea, al confine tra Svizzera, Francia e Germania, dopo essere stato visto per l’ultima volta nei pressi della stazione. A braccarlo la polizia dei tre Stati, che ha diffuso anche un identikit, chiedendo alla popolazione di collaborare e di fare attenzione, perché lo stupratore potrebbe essere armato. Secondo quanto riporta lematin.ch, la mattina di giovedì, poco prima di sparire, Adeline e Anthamatten sono infatti stati visti insieme in un negozio, mentrecompravano un coltello per la cura degli zoccoli dei cavalli. Per l’educatrice un modo per aiutare il suo assistito, per l’uomo nient’altro che un’arma.

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