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SISMA, PARLA L’ESPERTO GIAPPONESE: “L’ITALIA DEVE DIRE ADDIO A SASSI E MATTONI”

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AG.RF.(MP).27.08.2016

“riverflash” – Al di là delle parole dei sismologi, che affermano che in Italia sono previsti terremoti ben più forti di quello che si è verificato in questi giorni ad Amatrice e Accumoli, c’è anche una importante indicazione, che arriva da un esperto giapponese. Le meravigliose e caratteristiche case italiane, costruite con sassi e mattoni, “non sono in grado di resistere in alcun modo, alla forza dirompente di un terremoto…”, “costruzioni del genere si possono proteggere solo adottando una struttura che isola l’edificio al livello delle fondazioni, ma è una soluzione molto costosa, improponibile per semplici abitazioni”.  A parlare e un professore giapponese, responsabile della LowFat Structures, società attiva nel campo della progettazione e della ristrutturazione di edifici anti-sismici. C’è dunque un grave problema da affrontare: la protezione del patrimonio artistico e la “protezione” delle vite umane nelle aree sismiche del nostro Paese, specialmente nel centro Italia. Il Giappone si sa, è un’area a grandissimo rischio sismico e i terremoti che si sono succeduti negli anni, ne sono la prova… . Proprio per questo, la nazione ha maturato (purtroppo a sue spese), grande esperienza nel settore e sono diventati molto esperti, nelle realizzazione e nell’adeguamento antisismico dei case, palazzi e grattacieli. “Dopo il devastante terremoto che nel 1978 ha colpito la prefettura di Miyagi, in Giappone le tecnologie costruttive hanno subìto profondi cambiamenti. Oltre ai progressi nell’analisi strutturale, grazie ai miglioramenti delle tecnologie informatiche oggi possiamo analizzare in dettaglio ogni edificio. La progettazione ha tratto beneficio dai dati rilevati dai sismografi: al largo delle coste giapponesi ci sono numerosi rilevatori sul letto del mare che ci permettono di rilevare ogni movimento sismico”. Per realizzare abitazioni “ad hoc”, occorre adottare quindi, soluzioni costruttive e scegliere i materiali in base al tipo di edificio da realizzare: “In Giappone  abbiamo l’E-Defense, un laboratorio per simulare sui vari livelli di intensità la resistenza di edifici, costruiti in scala reale nei vari materiali, dal legno al cemento armato, e dimensionare la progettazione in base ai risultati ottenuti. Non c’è un materiale più sicuro di altri: l’importante è che la struttura e l’altezza dell’edificio si adattino ai materiali prescelti”. E infine, l’esperto ha suggerito all’Italia, in tema di interventi, di “rafforzare le divisioni verticali in maniera adeguata in caso di ristrutturazione. In particolare per le abitazioni più basse la resistenza ai terremoti è determinata dal comportamento dei muri”.

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