Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

SIRIA: OBAMA PRONTO AD ATTACCARE MA CON IL PERMESSO DEL CONGRESSO – DAMASCO REPLICA: “ABBIAMO IL DITO SUL GRILLETTO” MENTRE LETTA AFFERMA: “NOI FUORI SENZA L’ONU”

C_2_articolo_1114774_imagepp[1]AG.RF. (MP) 01.09.2013

“riverflash” – Alla fine è arrivata la dichiarazione del presidente Usa: Barack Obama ha annunciato che l’America deve intervenire militarmente “siamo pronti ad attaccare tra un giorno, una settimana, un mese perché possiamo fornire le prove di un attacco chimico e le atrocità di Damasco vanno non solo indagate ma anche affrontate”; ma la decisione verrà prima sottoposta al voto del Parlamento e ciò avverrà non prima del 9 settembre. E il presidente ha anche aggiunto che ritiene di avere il potere di ordinare un attacco senza l’autorizzazione ma è anche convinto che occorra necessariamente avere prima un dibattito. Egli inoltre è tornato a ribadire la sua assoluta certezza in merito all’uso di armi chimiche da parte del regime di Assad e non intende passare attraverso il consiglio di sicurezza dell’Onu, ritenuto troppo “tiepido”, rispetto alla volontà di affrontare Assad: la questione siriana sarà inoltre oggetto di dibattito in occasione del G20 che si svolgerà la prossima settimana a San Pietroburgo. La Gran Bretagna, definita ieri da Obama “il nostro alleato più stretto” e la Francia stanno sostenendo Obama in tutto e per tutto e anch’essi sono fermamente decisi a punire la Siria. Ma proprio da lì arrivano le dichiarazioni più inquietanti: “abbiamo già il dito sul grilletto” come gesto di sfida perché, come annunciato dal primo ministro di Damasco, Wael al-Halqi, l’Esercito lealista è “pronto” a fronteggiare un eventuale intervento militare straniero. Nel frattempo gli ispettori delle Nazioni Unite, hanno lasciato la Siria dopo aver terminato la loro missione, mirata ad indagare sull’attacco chimico del 21 agosto a est di Damasco. Ora, per avere i risultati dei test sui campioni prelevati, potrebbero essere necessarie fino a tre settimane. Infine Enrico Letta ha assicurato invece che in occasione del G20 di San Pietroburgo, si cercherà di trovare una soluzione politica in merito al dramma che sta vivendo la Siria e che ha già prodotto un numero intollerabile di vittime e di profughi ed ha ribadito ancora una volta che l’Italia non interverrà senza il consenso dell’Onu.

 

Nessun Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*