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SCIOPERO DEI BENZINAI DA STAMATTINA ALLE 6 DI VENERDI’ – PROTESTA CONTRO IL GOVERNO

AG.RF.(redazione).06.11.2019

“riverflash” – Da questa mattina alle 6, le pompe di benzina resteranno chiuse per protesta contro il governo. Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio, hanno dunque confermato la chiusura degli impianti stradali e autostradali su tutto il territorio nazionale. Il motivo di questo sciopero? Le disposizioni sulla digitalizzazione dei rapporti di pagamento: “Nonostante la dichiarazione di sciopero fosse nota da settimane, il Ministero ha dimostrato la sua totale assenza sul terreno del confronto con i Gestori, mostrando disinteresse e superficialità verso un settore che garantisce la mobilità dei cittadini, il servizio agli automobilisti, dalla grande viabilità sino alle aree interne del paese. Con questa politica il Governo sceglie di marginalizzare la nostra categoria, – proseguono – anche attraverso la moltiplicazione di adempimenti fiscali, tanto inutili quanto dispendiosi, senza avere il coraggio di mettere le mani, riordinandola, in quella illegittima giungla contrattuale della quale si avvantaggiano solo soggetti che, fuori da ogni regola e, spesso da ogni legalità, continuano a tenere in ostaggio un settore che contribuisce con circa 40 miliardi l’anno al bilancio dello Stato”.

Le organizzazioni sindacali invitano quindi tutti i gestori ad una partecipazione compatta allo sciopero, convinti che la tendenza sia quella di una scomparsa di tutta la categoria. I benzinai si ribellano alla fatturazione elettronica e all’introduzione degli Isa che secondo loro, “risultano fortemente penalizzanti per i gestori carburanti (che, è bene ricordarlo, percepiscono un margine che non supera il 2% del prezzo pagato dagli automobilisti), ai Registratori di cassa Telematici per fatturati di 2 mila euro/anno”, oltre che per l’introduzione di Documenti di Trasporto (Das) e modalità di Registrazione giornaliera, in formato elettronico, da digitalizzare a mano. Secondo i gestori si tratta di “tutti adempimenti inutili fatti per scaricare sull’ultimo anello della filiera, il più debole, oneri e costi e finanche provvedimenti penali per errori formali”.

Fonte: Repubblica

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