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TUFFI Road to Polignano: in attesa di gara-1, la nostra intervista a Molly Carlson!

di Nicola Marconi (AG.RF 21.09.2021) ore 10:36

(riverflash) – Inizia questo pomeriggio la quinta e penultima tappa delle RedBull Cliff Diving World Series: come vi abbiamo già anticipato, Polignano a Mare ospiterà un doppio appuntamento per recuperare quello annullato in Azerbaijan, e mentre oggi e domani ci sarà una “normale” tappa, sabato 25 e domenica 26 si terranno le World Final che assegneranno i trofei di questa edizione! Per l’occasione molti cliff diver hanno “chiesto ospitalità” alle piscine italiane, tra cui la giovane rivelazione canadese di questa edizione, Molly Carlson, accolta presso il Foro Italico e il centro federale della Marina Militare (in foto, a destra della sua compagna di squadra anglo-canadese Jessica Macaulay):  ne abbiamo approfittato per un’intervista esclusiva!

Prima di tutto, congratulazioni per i tuoi risultati in questa stagione, il tuo debutto alle Redbull World Series è stato stupefacente, con un ottimo secondo posto all’esordio in Francia e due piazzamenti tra le prime 6.

Sei stata un’ottima tuffatrice “tradizionale”: ricordo di averti vista in finale da 3 metri ai Mondiali Giovanili di Kazan’ nel 2016, ma sei stata finalista anche nel 2014, hai vinto due ori ai Panamericani giovanili, sei stata ai Giochi Olimpici Giovanili nel 2014, e hai fatto molto bene anche a livello di college negli USA. Eppure hai cambiato completamente la tua carriera nel giro di un anno: com’è successo? Ti manca il trampolino?

Questa è una domanda molto importante per me… Grazie ai miei primi successi nei tuffi ho avuto sempre un profondo amore per questo sport. Sfortunatamente ho subito ben sei operazioni ai polsi, e questo ha impattato sul mio amore… per le entrate in acqua. Per gioco ho provato a fare qualche tuffo di piedi, salendo fino ai 10 metri, e l’idea di poter salire ancora più in alto mi ha semplicemente rapita!

Era arrivato il momento di un cambiamento, ed ero davvero esaltata all’idea di provare qualcosa di nuovo dopo 14 anni di tuffi tutti uguali di testa. Andare in una nuova direzione, più in alto, ha rappresentato un viaggio molto entusiasmante, specialmente dopo la cancellazione di quella che sarebbe stata la mia ultima stagione di tuffi nel campionato universitario a causa del Covid; c’era una scintilla in me che non ho mai sentito prima, neppure in una gara ufficiale dai trampolini.

 

Qual è il tuo tuffo preferito e cosa ti piacerebbe migliorare nel tuo programma?

Il mio tuffo preferito è senz’altro il primo. È unico nel suo genere, eseguo un doppio salto mortale e mezzo avanti raggruppato con barani, mentre la maggior parte delle ragazze preferisce carpiare o fare meno evoluzioni. Sono l’unica nel circuito RedBull a eseguire questo specifico tuffo e credo che mostri il mio passato da tuffatrice e la mia eleganza nei movimenti aerei.

Quello che mi piacerebbe migliorare è la capacità di tuffarmi sotto pressione e in ambienti nuovi, un aspetto molto complesso nel mio passaggio dai tuffi alle grandi altezze; non ti ritrovi a saltare in una piscina orizzontale, ma salti nel contesto di ambientazioni straordinarie con condizioni meteorologiche estreme, onde, vento, sabbia, acqua salata o dolce, acque agitate, correnti e così via.

 

Essendo il tuo primo anno nelle World Series non hai mai gareggiato a Polignano. Qual è il tuo obiettivo per questa doppia tappa italiana?

Non ho mai saltato a Polignano e tantomeno in gara, questa è la mia prima annata, ma sono davvero esaltata all’idea di esplorare l’Italia e ho un obiettivo davvero importante per queste gare in Italia… portare a casa quattro i tuffi in un solo evento! Ho sempre commesso un errore in tutte le gare precedenti, perciò il giorno in cui andrà tutto liscio ed eseguirò tutti e quattro i tuffi nel modo in cui so eseguirli singolarmente, avrò ottime speranze di agguantare un punteggio super!

 

Sei preoccupata all’idea di gareggiare per due volte nel giro di appena sei giorni?

Per fortuna a Montreal, nella piscina in cui mi alleno, è disponibile una piattaforma da 20 metri di cui io e le mie compagne possiamo usufruire quanto vogliamo, i nostri allenamenti possono ricreare le condizioni di gara e quindi non sono preoccupata di due gare così ravvicinate. A Montreal di solito mi alleno due o tre volte a settimana dai 20 metri con cinque ripetizioni al giorno per ciascun tuffo. Sì, credo che noi canadesi abbiamo una marcia in più per questo tipo di situazioni!

 

E dopo le finali RedBull di sabato e domenica, gli occhi di tutti saranno puntati all’evento di qualificazione di Abu Dhabi il prossimo dicembre, evento che assegnerà i pass per i Campionati Mondiali di Fukuoka. Come pensi di prepararti nei prossimi tre mesi, e qual è il tuo obiettivo?

Dopo queste gare mi concederò due settimane di scarico prima di ricominciare gli allenamenti e prepararmi per la gara di Abu Dhabi. Sono molto entusiasta all’idea di prendere parte alla mia prima competizione mondiale a livello non giovanile: spero di costruire maggiormente la fiducia in me stessa e di prepararmi al meglio con i tuffi da 20 metri, così da portare a casa i tuffi migliori nel momento più importante.

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