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REGIONALI IN EMILIA E CALABRIA: VINCE L’ASTENSIONE

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AG.RF.(MP).24.11.2014

“riverflash” – Ieri si è votato in Emilia e Calabria , per il rinnovo del presidente della regione e il dato preoccupante, è che per la prima volta, l’affluenza è calata sotto il 40%. Si tratta di un dato negativo, come ha commentato il premier Renzi, indicativo del fatto che la maggior parte degli italiani sono stanchi dei politici e della politica e non hanno più fiducia né voglia di farsi rappresentare da qualcuno.  Stefano Bonaccini (47 anni del Pd) è ora il nuovo presidente della regione Emilia-Romagna, avendo battuto il candidato AlanFabbri (35 anni, leghista di Bondeno). In questa regione, c’è da sottolineare il sorpasso della Lega su Forza Italia e a tale proposito, il carroccio si è dichiarato molto soddisfatto; ha perso colpi invece, il Movimento 5Stelle. In Calabria è in vantaggio Claudio Oliviero (centrosinistra, già presidente della Provincia di Cosenza), mentre lo scrutinio dei voti è ancora in atto. Ma il dato più significativo è stato quello sulla scarsa affluenza ed è per questo che a vincere è stata solo l’astensione. Meraviglia ancora di più l’assenteismo in Emilia Romagna: una condizione che non si era mai verificata prima, perché si è passati dal 68,%  delle precedenti elezioni, al 37,7%, esattamente 30 punti percentuali in meno. In Calabria è andata un po’ meglio, ma solo perché si partiva da un dato più basso: hanno votato il 43,8% degli aventi diritto, contro il 59 del 2010. Il calo rispetto a quattro anni fa è poco più del 15%, ma il dato è comunque lontano dal 50%: hanno votato meno di un elettore su due. Era stato dunque  ipotizzato il rischio di “disaffezione” e puntualmente si è verificato e il dato è particolarmente rilevante tanto più che l’astensione si è verificata in due regioni totalmente diverse tra loro e si è andati così, al di là della più pessimistiche previsioni. Ciò che emerge da questa preoccupante situazione, è che attualmente la gran parte dei concittadini ha perso fiducia e speranza nella politica e il modo per dimostrarlo è rappresentato appunto, dall’astensionismo.

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