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“Polvere di Stelle” di Terni attiva per recuperare le testimonianze del passato

AG.RF 30.05.2019

(riverflash) – Alla luce dei recenti fatti in cui l’amministrazione di Terni si sta attivando per chiedere la restituzione dei reperti archeologici rinvenuti nella nostra città e attualmente collocati presso il Museo di Villa Giulia a Roma e della statua del Talamone esposta a Perugia, un gruppo di cittadini e di ricercatori diretti dalla professoressa Maria Teresa Scozza  in collaborazione con l’Associazione culturale “Polvere di Stelle” di Terni si sta mobilitando per recuperare e portare alla conoscenza del grande pubblico testimonianze e documenti d’epoca, quando al momento degli scavi delle Acciaierie di Terni è stata rinvenuta la più grande necropoli protostorica preromana mai scoperta in Italia.

La studiosa Maria Teresa Scozza ci parla dell’importanza delle origini di Interamna Nahars:

La nostra è una città antichissima, forse la più antica in Italia! Ho studiato a fondo l’importante libro dell’archeologa Valentina Leonelli e guardando gli oggetti e le spille rinvenute nelle tombe della necropoli datata tra il XII e il X secolo a. C. ho potuto notare simboli ricorrenti come croci, spirali e svastiche obiettivamente simili ed alcuni proprio identici a quelli della Cultura di Halstatt  in  Austria ( 1200/500 a.C.)

Credo che la Grande Fabbrica nasconda ancora tanto della Grande Necropoli.

Anche gli studiosi dell’epoca (Lanzi, Bellucci, Vittore) al momento del rinvenimento dichiararono con sorpresa che il materiale ritrovato appartenesse a nuclei famigliari di cultura protoceltica ovvero indoeurepea stanziatasi in Europa Occidentale millenni prima di Cristo.

Essi stimarono in 2500 il numero delle tombe della grande necropoli; Giorgio Antonucci, dirigente del Servizio beni culturali della Provincia di Terni (1943-2015) affermava egli stesso che un numero così cospicuo di tombe dovesse testimoniare necessariamente la presenza di un grande “Insediamento” in sito.

Una società, quindi, evoluta e antichissima si nasconde ancora sotto di noi; solo 300 delle 2500 tombe stimate sono state salvate e di esse solo 186 esaminate dalla Dott.ssa Valentina Leonelli. I reperti sono attualmente visitabili al Museo Archeologico del Caos”

L’Associazione “Polvere di Stelle”, da tempo sensibile ad una possibile rigenerazione urbana, nella ricerca di documenti e testimonianze, riporta all’attenzione alcuni articoli scritti dal prof. Giuseppe Bellucci e dal prof. Ubaldi Vittore e pubblicati dalla rivista “L’Unione Liberale”. Questi articoli appartenenti al prof. Luigi Lanzi, allora direttore degli scavi della necropoli delle Acciaierie, sono attualmente conservati presso l’Archivio di Stato di Terni.

Scriveva il prof. Giuseppe Bellucci:

”…Avemmo in Italia una parziale emigrazione di genti celtiche oltre a quelle della Val D’Aosta e dell’Alta Savoia? Il giudizio che dà l’egregio professor Lanzi sui resti dell’antica necropoli scoperta nei pressi dello stabilimento delle Acciaierie, mi sembra possa essere conforme al vero e rispondere all’importante domanda” (L’Unione Liberale – numero 4 del 28 gennaio 1906).

Scriveva invece Ubaldi Vittore:

“…Recentemente, procedendosi per ragioni di edilizia industriale ad ulteriori scavi, si rinvennero preziosissime reliquie di monumenti che a quanto si può desumere dalle falcette druidiche e dalla scure tradizionale che li caratterizza, apparterebbero alla civiltà Celtica…

Ob.mo Dev.mo Ubaldi Vittore

 

Il recupero del passato determinerà lo sviluppo economico e culturale del futuro delle nostre città.

( Ass. Polvere di Stelle)

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