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LA SOMMOSSA AL BRICCIALDI È SINTOMO DELLE DISFUNZIONI SOCIALI

di Francesco Angellotti (AG.RF 20.05.2019)

(riverflash) – Quando le posizioni non son chiare e si attende che venga capita la giusta situazione per il bene comune, senza ricevere appoggi da parte di interessati anche poco inerenti all’ambiente in cui si svolge la questione, si arriva per forza alla Crisi del Sistema, perché non  riesce la conciliazione tra le parti.

   L’Istituto Musicale Giulio Briccialdi ha vanamente tentato di ostentare l’essenzialità della sua funzione, in un contesto sociale che patisce di ignoranza e qualunquismo. I Professori si sono uniti  per risolvere la riorganizzazione del contesto in cui vivono da normali cittadini; e nonostante subiscano il mancato versamento dello stipendio, alcuni addirittura da ottobre dell’anno scorso, uniti si fan forti del discorso Culturale e Musicale, in questa baraonda di musichette ridicole,  portando cultura ai ragazzi che si son voluti iscrivere ad un Istituto che è tra i migliori ; si son sacrificati  pur non ricevendo compenso, per far crescere negli allievi il contenuto che li renda interpreti d’eccezione, e uomini lucidi e coscienti.

   Ma il discorso non poteva durare, se non c’era riscontro a queste posizioni. Così, arrivati al limite, gli insegnanti dell’Istituto si sono riuniti in un’Occupazione, pur non privando gli allievi delle lezioni, che sono lo scopo dello svolgimento dell’Azione di Rivendicazione. Già questa è una nota che qualifica la sommossa dei professori di Musica: occupazione, assemblee, dibattiti, richieste, denunce … ma le lezioni non vengono interrotte; perché sono rivolte verso l’Istruzione, quindi sarebbe contraddittorio sospenderle.

   Però come metodo è stato attuato quello più tradizionale, con striscioni difficili da togliere e partecipazione collettiva alla sommossa. C’è chi ha detto che si è verificata un’ “Occupazione Illegittima”; e questo fa sorridere, perché, ditemi, quale Occupazione può essere legittima? Ma questo vuol dire che si è voluto destare le coscienze di fronte ad un problema grave della Società, che continua a proseguire ostinandosi nell’ incoscienza, istigando la paura verso l’individualismo, che è radicalmente sbagliato interpretarlo come “egoismo”, in quanto assume il contrario di questo significato in quanto  sarebbe, invece, l’unica soluzione per rendere ad ogni Uomo la propria coscienza dell’Essere.

   Così l’Istituto di Musica Briccialdi ha sollevato una contestazione, cercando di riequilibrare i Contenuti con i quali si dovrebbe evolvere nella Vita Sociale: in cui si devono esprimersi gli individui per essere Persone.

   Ma senza voler negare l’effettiva rilevanza di una presa di posizione determinante e pacifica che muove solo a riflessione, è il caso di constatare che avvenimenti simili appartengono con una frequenza che si sta allargando, perché è tutto il contesto sociale che è invischiato in un’evoluzione dei Tempi che non lascia spazio. E basta prendere esempi, che capitano quotidianamente.

   Tipo uno striscione che viene tolto perché il politico che deve arrivare a fare il suo comizio non saprebbe reggere la contestazione di uno slogan.

   Un presentatore senza arte né parte che viene indagato perché spella l’amministrazione di troppi soldi, sapendo solo introdurre la battuta giusta al momento che ci vuole.

  Un sindaco , per quel che ha fatto o non ha fatto, viene indagato di manovre forse losche, quando il contesto lo obbligava a destreggiarsi in un’ impresa in cui il mare burrascoso non poteva scindersi da intrallazzi.

Le nuove scoperte che hanno rivoluzionato la Vita con i loro messaggi,  cambiando sistemi e velocità nella  comunicazione, è apparso il modo di quanto possano essere utilizzate per indagare su notizie segrete. E chi non lo fa è un pover’uomo, che non sa maneggiare questi attrezzi.

   La disquisizione non chiara e contraddittoria sulle bollette pagate o che non si possono pagare; che aprono una questione  enorme che verte sulla produzione e l’usufrutto.

   In tutto questo, riceviamo i moniti della Natura, che ci ricorda incessantemente che la strada intrapresa ci sta conducendo rapidamente  al disfacimento.

   I ghiacciai ai Poli si sciolgono, ma siamo a maggio e giriamo col golf e l’impermeabile, dato che le piogge sono in agguato.

   Avvengono disastri ambientali frequenti, con zone allagate, oltre ad avvenimenti episodici tipo i terremoti. Per fortuna non tutte le aree sono devastate; ma quel che è preoccupante è che le zone agricole sono distrutte dalle sconclusionate Forze delle Perturbazioni; che subiscono le alterazioni che condizioniamo noi dalla Terra (almeno nella nostra Atmosfera). Quel che vuol dire questo è preoccupante, perché fin’ora sono state distrutte fino al 70% delle coltivazioni; soprattutto colture cerealicole, viti e frutta; e ce ne accorgeremo dai prezzi quando andremo a fare la spesa, oltre a dover sorvolare sulla qualità.

   Tutto perché? Perché abbiamo deviato il corso delle acque, abbiamo deviato le naturali vie di scorrimento delle piogge, stiamo alterando l’atmosfera che perde il suo equilibrio, comportando che l mesi caldi non arrivano mai, e quando arriveranno (non capitasse mai l’eventualità) comporteranno estati torride, portando il caldo più a nord dato che fin’ora è mancato. D’altra parte, i Poli si devono sciogliere (con debite conseguenze), per cui non possono continuare le Stagioni a proseguire con armonia, ma devono subire sconvolgimenti drastici e violenti.

   Però c’è chi ci viene a far lezione, istruendoci che (con le nuove scoperte ed attuando sistemi adeguati) le Acciaierie non saranno più così inquinanti e vivremo in un ambiente sano e puro, anche vicino alle fabbriche. Peccato che questa conferenza non l’ho ascoltata, perché avrebbe rivoluzionato il mio concetto di Vita, così devastante.

   Mi sembra d’interpretare in questo modo l’azione educativa che stanno svolgendo presso l’Istituto Briccialdi;  è emblematico il senso che si vuol dare alle forme d’inserimento di ogni personalità, che vive in un contesto ampio e generale, che non prescinde da alcun ambiente.

   Prendiamo come esempio tutte le divergenze politiche che stanno avvenendo tra le super-potenze; e noi qua, che assorbiamo le notizie promulgate dal telegiornale mentre inforchettiamo i piatti che nostra moglie ha preparato per mangiare.  Noi qua (a mangiare), loro là (a distruggere).

   Qualcosa non va.

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