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GIOVANNI IUORIO (M5S): SE PER CAMBIARE BISOGNA ESSERCI, ALLORA IO CI SONO. PER TUTTI

(Intervista esclusiva di riverflash) – “Trattiamo bene la terra su cui viviamo: essa non ci è stata donata dai nostri padri, ma ci è stata prestata dai nostri figli”.

Questo proverbio Masai è lo slogan di uno dei 48 candidati del MoVimento 5 Stelle all’Assemblea Capitolina di Roma per le prossime elezioni. Giovanni Iuorio, nato a Roma, classe 1965, laureato in Economia e Commercio alla Luiss Guido Carli di Roma,  direttore di una struttura ricettiva nella zona del Torrino, risponde alle domande con cordialità evitando il ruolo di “politico di professione”, semplicemente perché non lo è mai stato.

Giovanni (preferisce essere chiamato per nome), afferma: “Vorrei che ogni quartiere avesse il suo “centro storico” e ridare dignità alle persone in difficoltà, senza dimenticare l’amore per gli animali che a volte possono essere una grande terapia. soprattutto nei momenti di crisi. Se per cambiare bisogna esserci, allora io ci sono. Per tutti”.

È la prima volta che il M5S si presenta per entrare in Campidoglio e c’è curiosità. Questa è un’occasione per far conoscere ai lettori chi sono le persone che ne compongono le liste e quali obiettivi si prefiggono.

–          Dopo il successo alle elezioni politiche sono arrivate critiche perché, non aver accettato l’offerta di  Bersani di formare un governo con il centrosinistra, ha provocato la strana alleanza tra PD e PdL con il risultato di rianimare la vecchia politica che non è affatto andata a casa. Alle elezioni comunali che succederà? Il M5S starà fuori da ogni alleanza?

“Un aspetto che va evidenziato è la differenza tra una realtà nazionale e quella di un comune, seppure esteso come quello della Capitale. In caso di vittoria del nostro candidato a sindaco, Marcello De Vito, avremo 28 consiglieri su un totale di 48, per cui non avremo bisogno di alleanze.  Lo stesso discorso dei sindaci vale per i presidenti di Municipio”.

–          Quanto alla mancata alleanza di governo con il PD?

“Spesso i giornalisti non danno le notizie per quello che sono oggettivamente, ma le interpretano a modo loro. Così se dici una bugia 100 volte diventa una realtà. Comunque nel mandato conferito dagli elettori ai parlamentari a 5 Stelle non c’era in programma di allearsi con il PD o con altri partiti. Va detto che forse abbiamo commesso un errore di gioventù, ma come tutti sanno, anche quando siamo stati noi a stendere una mano al PD, la loro risposta è stata negativa. Allora dobbiamo pensare che alla fine era il PD a non voler fare l’accordo con i nostri Parlamentari: mi riferisco in particolare alla candidatura a Presidente della Repubblica di Stefano Rodotà”.

–          La crisi ha portato i comuni a lamentarsi del rischio di perdere gli incassi delle multe per infrazioni stradali dopo che Equitalia smetterà di fare loro da esattore. Pochi, tuttavia, dicono che le multe in questione sono state comminate ai cittadini con gli autovelox piazzati su tratti di strada scorrevoli, dove superare i 50 km orari è quasi naturale. Inoltre molti comuni non vogliono rinunciare all’IMU sulla prima casa. Ma di quanti soldi hanno bisogno i comuni?

“Negli ultimi 20 anni sono stati spesi più soldi di quanti potevamo permetterci. Le 1.000 assunzioni di Alemanno in Atac ne sono l’emblema: ci sono stipendi a dirigenti di questa municipalizzata di 600 mila € all’anno. Questo è per noi inconcepibile, dobbiamo rivedere la proporzione tra gli stipendi dei dirigenti e quelli degli autisti; i soldi per una nuova politica a vantaggio dei cittadini ci sono, basta eliminare i tanti privilegi di poche persone, destinandoli a chi ne ha davvero bisogno ”.

–          Avete incontrato animalisti e ambientalisti al CAE, nell’area dell’ex-Mattatoio di Testaccio. Quale è la sua posizione riguardo a tali problematiche?

“Il MoVimento 5 Stelle di Roma ha incontrato gruppi di animalisti non schierati, non le grandi organizzazioni. Personalmente sono convinto che un animale possa essere una grande terapia. Mi riferisco a chi vive da solo, alle famiglie che non hanno figli, a chi ha perso la persona con cui conviveva. Per tutti loro avere un animale domestico in casa aiuta a vincere la solitudine. Un cane, ad esempio, ti fa compagnia senza chiedere nulla in cambio”.

–          Al MoVimento 5 Stelle è stata attribuita l’intenzione di chiudere il BioParco di Roma. È esatto?

“Vogliamo restituire dignità agli animali, ci piacerebbe che avessero una buona qualità di vita e non venissero sfruttati. Noi vogliamo impedire la sosta ed il transito sul territorio comunale dei circhi che sfruttano gli animali. Non è accettabile usare gli animali per fare spettacolo”.

–          Gli animali non vengono danneggiati solo nei Circhi. Penso alla caccia quando nel giorno d’apertura vengono selezionati i cani adatti alla selvaggina e abbandonati quelli non adatti, che affamati vagano poi per le campagne e si accoppiano causando il problema del randagismo?

“La caccia è una follia, andrebbe abolita”.

–          Ha una ricetta da offrire alle famiglie per fronteggiare la crisi economica?

“E’ una ricetta semplice ma efficace. Combattere gli sprechi, contrastare il falso mito di comprare in abbondanza e fare provviste. A mio avviso la priorità è acquistare solo ciò che viene rapidamente consumato: ma questo le famiglie strozzate dalla crisi economica lo stanno già facendo. Nel nostro programma abbiamo previsto una serie di riforme immediate per impattare il tessuto produttivo dal primo giorno, grazie ad agevolazioni fiscali alle assunzioni, non solo di giovani, ma anche di persone più grandi che hanno perso il lavoro e che non riescono a rientrare nel mondo produttivo, oltre  che a vantaggi per chi vuole creare nuove aziende. C’è poi il nostro progetto per Roma Digitale, che riuscirà a contribuire al rilancio dell’occupazione nella Capitale”.

–          Il trasporto pubblico non funziona bene a Roma?

“Io, invece di grandi autobus che passano ogni quarto d’ora, metterei autobus che passano più di frequente. Mi piacerebbe che la gente si spostasse con mezzi pubblici efficienti, a piedi, oppure in bicicletta. C’è poi lo scellerato progetto della Metro C che per espressa dichiarazione dell’azienda che lo sta realizzando non si sa quanto costerà ne quando sarà finito; vogliono scavare una stazione a ridosso del Colosseo, simbolo di Roma nel Mondo e patrimonio dell’umanità secondo l’UNESCO, che ne metterebbe a repentaglio la stabilità: questi sono i progetti scellerati di un’amministrazione allo sbando. Noi vogliamo una nuova mobilità, che permetta ai cittadini di andare in centro con i mezzi pubblici ed ai turisti di godere delle bellezze della città. Altro aspetto contemplato dal nostro programma per Roma è quello dei centri storici: riteniamo infatti che in ogni quartiere ci sia un centro storico, dove bisogna creare aggregazione, dove fornire servizi ai cittadini, dove vivere la città nella sua peculiarità locale”.

–          Pedoni e biciclette sullo stesso marciapiede non convivono bene, a volte hanno velocità ed esigenze diverse. Sarebbe il caso di creare due differenti corsie?

“Le biciclette non vanno molto veloci, i ciclisti per antonomasia non corrono. Abbiamo previsto un vero progetto di ciclabilità per i romani che amano questo mezzo di trasporto, con cui raggiungere ogni zona di Roma in sicurezza e non in mezzo al traffico come accade ora. Torno sulle scelte folli dell’amministrazione di Alemanno, che si affanna in questi giorni ad inaugurare opere inutili e a tal proposito cito un’altra aberrazione: in via Laurentina, per esempio, è stata fatta una corsia per i filobus che si arresta nel bel mezzo del nulla”.

–          Allude ai filobus per il cui acquisto è stato incriminato Riccardo Mancini?

“Si, la stranezza è che il percorso dei filobus si conclude all’incrocio con via dell’Umanesimo, invece di arrivare alla fermata della metro B Laurentina. Altri soldi pubblici buttati, inutili disagi per i cittadini romani che quotidianamente percorrono questa importantissima arteria di ingresso in città ed Alemanno ha anche la faccia tosta di inaugurare queste opere”.

–          Una rete Metro ampia risolverebbe il problema del traffico?

“Credo di si, ma andrebbe fatta senza sprechi. Per esempio è stato speso il triplo del preventivo per la Metro C, che ad oggi arriva solo a San Giovanni. Assieme al Prof. Tamburrino, abbiamo elaborato un sistema di mobilità che permetterà la realizzazione di una metro leggera nel centro storico, oltre ad un sistema di mobilità su ferro che risolva gli endemici problemi dei pendolari, da qualsiasi punto si muovano, verso la città”.

–          Riguardo al problema dell’emarginazione, di chi non ha una casa e vive all’aperto. A Roma non sono poche le persone in difficoltà, quale può essere la soluzione al loro disagio?

“Il nostro motto è «nessuno deve restare indietro». A volte le persone emarginate hanno problemi che li hanno spinti a vivere da senza tetto, o perché reduci da ricoveri psichiatrici, o perché hanno avuto problemi di alcol e droghe, ci sono poi persone che vivono il disagio derivante dalla crisi economica, coniugi separati che hanno perso la casa e finiscono per andare a mangiare alle mense dei poveri e a dormire in macchina. Non possiamo abbandonarli a vivere in modo così drammatico. Risolvere questi problemi è uno degli impegni che mi sento di prendere se verrò eletto all’Assemblea capitolina”.

–          Oltre a quelli che si sono emarginati a causa dei loro problemi, ci sono, ad esempio, gli zingari che per tradizione non si integrano con il resto della società e che a Roma sono numerosi. Finora i tentativi delle amministrazioni hanno spostato il problema senza risolverlo?

“La speranza è l’integrazione, spostare i loro campi altrove sposta soltanto il problema; inserendo queste famiglie  in gruppi di cittadini osservanti delle regole, li porterà ad una vera integrazione, mandando a scuola i loro figli e scegliendo di lavorare invece che vivere di espedienti. Tengo, però, a precisare che queste politiche non dovranno esser riservate solo a loro, come talvolta accade oggi, ma dovranno essere destinate a tutti i cittadini in difficoltà”.

–          A volte le iniziative della pubblica amministrazione, anche se ispirate a obiettivi meritori, si trasformano in mangiatoie per gli interventi dei furbetti…

“Sarebbe opportuno crescesse il disprezzo nei confronti dei furbi. Furba è quella persona che cerca scappatoie per ottenere ciò che non gli spetta a discapito degli altri, danneggiando di riflesso la società. Secondo me la parola furbo dovrebbe acquisire un’accezione negativa, proprio per quello che ho appena detto. È  ora di un radicale cambiamento. Questo è l’intento del MoVimento 5 Stelle ed è la ragione per cui sono candidato all’Assemblea Capitolina. Se per cambiare bisogna esserci, allora io ci sono. Per tutti”.

 

di Stefano Celestri  (AG.RF  22.05.2013)

iuorio giovanni 02

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