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CORONAVIRUS, CURVA DEI CONTAGI COSTANTE: 1- 2 SETTIMANE PER LA DISCESA – AUMENTANO LE GUARIGIONI

AG.RF.(redazione).03.04.2020

“riverflash” – 83.049 contagiati, con un aumento di 2.477 casi in 24 ore contro i 2.937 di mercoledì, 1.431 in più le persone guarite. Ma per la fase di riapertura del Paese serviranno ancora almeno 15 giorni. Sono questi i numeri dell’epidemia Covid-19, riportati ieri dalla Protezione Civile. La curva dei contagi si sta stabilizzando e mostra un rallentamento dei nuovi casi. Tuttavia occorre ancora aspettare per un’inversione di tendenza: ci vorranno 1 o 2 settimane per verificare un effettivo calo delle persone positive. Il capo della Protezione Civile, Borrelli, ha parlato ieri affermando che “stiamo assistendo a una riduzione degli incrementi dei ricoverati e dei pazienti in terapia intensiva, occorre però, mantenere alta l’attenzione, perché si potrebbero innescare meccanismi repentini di riavvio del contagio”. Anche per gli epidemiologi, questo è un importante primo passo per tornare gradualmente alla normalità: il trend è strettamente legato a cio’ che succede in Lombardia e potrebbero esserci degli strascichi e dei nuovi casi in altre regioni. Ecco perché gli esperti raccomandano di pazientare e non affrettare i tempi, perché esiste un rischio concreto di una ripresa dei contagi. Nel frattempo il ricercatore italiano della University of Pittsburgh School of Medicine, Andrea Gambotto ha annunciato che sono positivi i primi test sui topi di un “vaccino-cerotto”, che rilascia il principio attivo nella pelle contro il coronavirus, potenzialmente semplice ed economico da produrre su vasta scala: “i topi vaccinati producono anticorpi specifici contro il virus”. Secondo il ricercatore il vaccino potrebbe entrare già entro un mese nei test clinici di fase I su individui. Il “PittCoVacc”, è una specie di cerotto con 400 microaghi – spiega il ricercatore – che non entrano profondamente nella pelle e in 2-3 minuti si sciolgono, senza dolore e senza sanguinamento”, rilasciando l’antigene che scatena la risposta immunitaria, la subunità “S1” della proteina virale “spike”. Sembra dunque che questo vaccino sia in grado di proteggere dal virus Sars CoV-2: ora i ricercatori stanno verificando la capacità di neutralizzare il virus su cellule umane in provetta “usando gli anticorpi isolati dai topi vaccinati”. L’ultimo passaggio è che il vaccino dovrà passare al vaglio dell’Fda e se verrà data l’autorizzazione inizierà  la prima sperimentazione su pazienti al più presto entro un mese e i tempi potrebbero non essere troppo lunghi: “Se tra 2-3 mesi avremo dati sufficienti e la situazione rimane pandemica come ora, – ha potremo muoverci subito all’uso del vaccino – ha concluso Gambotto – contiamo di inserirlo insieme al vaccino dell’influenza stagionale”.

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