AG.RF 25.11.2017
(riverflash) – Il numero dei morti per l’attacco a una moschea egiziana, nel nord del Sinai, è salito a 305 persone, tra cui 27 minorenni. Altre 128 persone risultano ferite secondo un comunicato diffuso da Nilo TV, canale statale di televisione. Un bilancio da rabbrividire. Mai nella storia moderna dell’Egitto un attentato, compiuto con esplosivi e armi da fuoco, aveva fatto così tante vittime.
Era la sera del 24 novembre, un venerdì di preghiera, quando un commando di una trentina di uomini armati attaccarono la moschea sufi di Rawdah a Bir al-Abed, nella parte settentrionale del Sinai ad ovest della città di Arish. Il sufismo è una componente ascetica dell’Islam, non violenta e per questo avversata dai Jihadisti.
Gli attentatori, muniti di mitragliatrici automatiche, sono arrivati a bordo di 5 automobili utilitarie e poi si sono piazzati di fronte alle cinque uscite della moschea. I terroristi avrebbero collocato ordigni artigianali intorno al luogo di culto, facendoli esplodere all’uscita dei fedeli, dopo la preghiera del venerdì, giorno sacro per i musulmani. Gli attentatori avrebbero poi sparato sulle persone in fuga e sulle ambulanze giunte sul posto per soccorrere le vittime. In ospedale i sopravvissuti hanno raccontato un tiro al bersaglio sulla folla che era in preghiera dopo una forte esplosione. Alcuni degli assalitori, con il volto coperto, sono entrati all’interno della moschea. Testimoni oculari li hanno descritti con folte barbe e capelli lunghi, con indosso uniformi militari. Uno di loro sventolava la bandiera nera dell’Isis. L’Isis, però, non ha rivendicato l’attentato, che è stato attribuito al gruppo jihadista che opera nel Sinai del nord. La prima condanna dell’attacco è arrivata da Al-Azhar, il più influente centro teologico e universitario dell’islam sunnita, basato al Cairo, tramite le parole del suo Grande Imam Ahmed al-Tayeb. Il presidente egiziano al-Sisi ha predisposto 3 giorni di lutto.
In Egitto le stragi sembrano ritorsioni all’arresto di Mohamed Morsi, esponente dei Fratelli Musulmani, deposto proprio dal generale al-Sisi. Con l’ampliamento del canale di Suez, Morsi aveva ottenuto finanziamenti dal Qatar in cambio di diritti sul traffico del canale. Difficile pensare che musulmani osservanti abbiano ucciso 305 musulmani all’interno di una moschea, peccato gravissimo per l’Islam.
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