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Turismo, è l’anno dei borghi da riscoprire

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 AG.RF 27.02.2017

 (riverflash) – Diversificare l’offerta turistica italiana, puntando anche su località meno note e insolite: è questo uno degli obiettivi del piano del Mibact destinato a incentivare i flussi di viaggiatori verso i Borghi d’Italia, all’insegna della sostenibilità e della vita slow.

Un’esperienza turistica più sostenibile e autentica, all’insegna della “slow life“, che possa essere complementare rispetto all’offerta delle località più note e frequentate. È questa la filosofia del piano “Borghi – Viaggio Italiano”, iniziativa lanciata dalla Regione Emilia Romagna che ha trovato prima il sostegno di altre 17 Regioni e poi l’approvazione del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo.

L’anno dei Borghi. E così, il 2017 è ufficialmente diventato l’anno dei Borghi d’Italia: sono oltre mille questi gioielli del panorama artistico-culturale nazionale, che il ministro Franceschini non ha esitato a chiamare “un patrimonio straordinario del nostro Paese” e che l’assessore regionale dell’Emilia-Romagna a Turismo e Commercio, Andrea Corsini, ha invece definito come “veri e propri scrigni che racchiudono eccellenze artistiche, culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche. È con soddisfazione che, come Regione Emilia-Romagna, ci apprestiamo a coordinare questo progetto di sistema che vede per la prima volta ben 18 Regioni insieme unire i propri sforzi su obiettivi comuni e condivisi”.

Un asset innovativo. Il punto di partenza del piano è nelle analisi di molto esperti di turismo internazionale, che vedono nella riscoperta dei centri storici italiani oggi meno conosciuti un asset strategico per il futuro: si tratta, infatti, di un vero e proprio tesoro che cela una parte consistente del patrimonio artistico e culturale italiano, in proporzione superiore a quello delle grandi città d’arte, che può quindi essere fortemente competitivo a livello globale, rivolgendosi a un target raffinato e colto.

Sinergia italiana. Per la competizione sul piano internazionale, però, serviva davvero un grande sforzo, e la creazione di un sistema di promozione coordinata tra 18 Regioni italiane sembra essere un ottimo punto di partenza, con la possibilità di offrire ai viaggiatori proposte innovative, che vadano oltre il classico soggiorno. Tradotto in altre parole, i turisti possono contare su un viaggio esperienziale adatto alle proprie esigenze, per trovare sensazioni autentiche in luoghi meno conosciuti, anche in periodi destagionalizzati, scoprendo prodotti tipici dell’enogastronomia e dell’artigianato, ma anche tradizioni e, più in generale, una nuova definizione di benessere come qualità del vivere.

Sistemi alternativi. Diverso ovviamente anche l’approccio all’arrivo in questi borghi: addio aerei, si ritorna ai “vecchi” sistemi di trasporto, treni in testa, che consentono anche di godersi il viaggio “verso”. Questo non significa ovviamente rinunciare alle comodità, perché l’alta velocità può essere un valido alleato in questa full immersion nel turismo alternativo; come ci ricorda il sito sfrecciando.it, quasi ogni ora parte un treno sulla tratta Roma Bologna, collegate in poco più di due ore. Dalla città emiliana, poi, si può avere accesso agli altri itinerari previsti dal progetto, come quello legato alle terre Malatestiane e del Montefeltro.

Puntare sui borghi. È ancora il ministro Franceschini a evidenziare i punti di forza dei borghi e delle località legate a illustri personaggi della cultura italiana, annunciando tra l’altro che nel mese di maggio potrebbe prender vita un’iniziativa legata proprio alla promozione delle aree più nascoste: gli Stati generali dei borghi, che serviranno a rendere “l’Anno dei Borghi diventi una grande sfida nazionale, capace di dare frutti molto importanti al territorio e saranno tante le iniziative per raccontare tradizioni e cultura di luoghi meravigliosi”.

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