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A NARNI in ricordo di Giulio Viscione, intellettuale e idealista della scuola Cognitiva

Narni-omaggio-a-Giulio-Viscionedi Francesco Angellotti (AG.RF 11.01.2017)

(riverflash) – Le mie drastiche critiche sulla Scuola e sul rapporto Insegnanti-Allievi, hanno trovato qui a Narni modo di passare una revisione concettuale non indifferente. Ci siamo compiaciuti della maniera organica ed istruttiva di come la ricerca spinga le nuove generazioni verso la Passione del Sapere. Negando la classificazione stigmatizzata dal Voto, non classificando in Categorie ed eludendo la qualifica dei Buoni e dei Cattivi; abbiamo constatato come qui a Terni le Classi degli Studenti sono indirizzate verso la Passione di Conoscere, in cui ogni giovane deve trovare genere e metodo adeguato alla propria espressione personale. Sarebbero troppi i Grandi Uomini di Cultura che non erano brillanti a Scuola, per cercare un esempio onde sostenere la direzione verso la quale si indirizza l’istruzione; basti citare, tra i tanti, Einstein: genio fin dai tempi dell’adolescenza, sovente ripreso in matematica per le sue difficoltà nelle Radici Quadrate. Ma è uno tra tanti: non certo Alessandro Manzoni, ma per esempio Ugo Foscolo; e via discorrendo.

   Seguendo principio d’attualizzare l’informazione, che aveva preso una piega deleteria, in Umbria si sta muovendo qualcosa. Ricordo che quando ero liceale io, volevamo noi studenti creare l’Alternativa alle impostazioni che denunciavamo troppo inquadrate e pretestuose per formare le Categorie. Spero e credo che non è stata una “lotta” vana, perché adesso sono i Professori che, accortisi delle esigenze dello Studente che ostentavamo anche in modo troppo dispersivo, adesso si stanno organizzando per sviluppare il Contenuto Cognitivo nei ragazzi che, senza trascurare la gioviale gioventù, capiscono l’importanza delle Materie da Imparare.

Giulio-Viscione   Un precursore di quest’atteggiamento tra i professori è stato Giulio Viscione, intellettuale ed idealista di questa Nuova Corrente che ora può solo assorbire dal suo esempio. Infatti, il professore, prima di giungere all’età di 70 anni, una notte nel freddo mese di febbraio del 2013, andato a letto, non ha più avuto la forza di alzarsi; l’ha colto un malessere oscuro, ma il più indolore, perché ha deciso di cambiare l’assetto di Vita, passando ad un’altra attraverso un infarto: male drastico ma quasi sempre indolore. Così adesso il prof. Viscione trasmette la sua alta docenza in quello che ha saputo realizzare con la sua testimonianza.  Sarebbe difficile inquadrare la personalità del Professore in altro modo dal termine generico di Artista. Le sue opere sono importanti, ed hanno acquistato gran valore dopo la sua morte; perché quando le componeva, l’Autore non pensava di doverle lanciare sul mercato: perché l’Arte non è Mercato. Quindi le divulgava, in tutt’Italia ed all’Estero, quando avevano una funzione e ove erano richieste. Partendo da una base scultorea, traslando nella pittura, in varie forme d’espressione (non so: avete presente Michelangelo?); le forme oltrepassavano il fotografico, ma cercavano il senso che doveva assumere l’espressione del componimento; che trovava la forza del significato attraverso il colore, che è un fondamento essenziale nelle Opere di Viscione, onde esprimere la potenza delle forme.

   Ad un personaggio di tal livello, è stato dedicato il premio che verrà senz’altro meritato da una straordinaria allieva del liceo scientifico Gandhi di Narni; si è diplomata col massimo dei voti, perché oltre non si sarebbe potuto; ma la sua preparazione e la sua immediatezza di ricezione si sono dimostrate straordinarie: oltre. Eppure, dovreste vederla. Con i jeans ed il golfino, discreta e non scenografica, dei bellissimi occhi azzurri; ha detto una frase significativa, quando finita la festa tutti si sono gettati su di lei per esaltare le sue qualità: “a Milano, ove mi sono iscritta per una laurea in Ingegneria Fisica, ci sono molti spunti e molte iniziative che servono a crescere, guardando verso il futuro (ho aggiunto: quando la nebbia lo permette; lei si è messa a ridere e mi ha dato ragione); però io cerco d’imparare tutto quel a cui arrivo; perché sono cosciente che la Sapienza non ha un “massimo”, in quanto ci sarà sempre da imparare; per cui, io non credo di essere oltre tutti gli altri studenti, più brava dei miei compagni; mi devo solo impegnare per aiutare come posso ad evolvere nella scienza.”

viscione e pettorossi   Brava Chiara Pettorossi, hai esposto il principio secondo il quale potrai arrivare alle vette nella Ricerca della Scienza, perché è lo spirito essenziale per mettersi sulla strada della scoperta: impegno, studio, serietà, serietà, precisione, abnegazione, verifica del contrario: umanità e umiltà. Così potrai essere Grande.

   Il discorso che Chiara ha reso Chiaro in 2 parole, è stato sviluppato e spiegato dai professori, che hanno esposto prima di chiamare la studentessa, onde consegnarle, tra gli elogi, la Borsa di Studio.

   Ha aperto i lavori il Segretario Generale dell’Associazione Culturale per Terni Città Universitaria, il dott. Giocondo Talamonti; serio e preparato, ha dato il giusto risalto al personaggio a cui s’intitola la Premiazione, ed ha svolto appunti dettagliati sulla situazione e sulle iniziative che verranno prese dalla Classe Professorale Umbra, che si sta muovendo per superare uno stallo insopportabile.

   In qualità di collaboratore ed amico di Viscione, ha preso la parola Adolfo Puxeddu (scommetto d’origine sarda), che ha parlato della forma essenzialmente Umana del personaggio, che non cercava il Successo, ma s’impegnava nel creare e produrre; tanto che trovatosi a dirigere una scuola, non ha pensato all’autorità che avrebbe dovuto assumere come Preside, ma era amico di tutti i suoi allievi, con i quali s’impegnava a superare i problemi che ognuno poteva incontrare.

   L’Assessore alla Scuola ed ai Servizi Sociali ha fatto un intervento come tutti si aspettavano che facesse; non perché si son sentiti discorsi non consoni, anzi; ma la signora Piera Piantoni ha propriamente piantato radici profonde nella nuova maniera che bisogna riuscire a sviluppare, per far in modo che l’insegnamento serva a far imparare. Certo, da una signora di questa posizione, non si potevano pretendere discorsi alternativi, ma ha sviluppato tutta l’ innovazione inserita nel Contesto Attuale. Purtroppo il Tempo non era sufficiente per una conclusione, perché secondo il suo filo logico 2 alternative si pongono come essenziali: o cambia il Contesto, che si forma più a dimensione Allievo abolendo l’Istituzionale, oppure cambia il Sistema d’Apprendimento, e la scuola assume un’altra forma, in altre dimensioni; ma questo concetto non è facile farlo presente a chi si trova radicato nella Struttura, da cui badano di non uscire troppo  velocemente; e questo è un appunto che rivolgo alla bella e giovine insegnante di Religione che mi ha accompagnato da piazza dei Priori alla Stazione con la sua macchina: molto gentilmente e la ringrazio ancora.

   Più libero nella sua illustrazione del personaggio era il presidente dell’Associazione Culturale “Il Punto” Domenico Cialfi, la cui cultura già tante altre volte ho avuto modo d’apprezzare in altri eventi di cui ho riportato. Il professor Cialfi ha raccontato dell’evoluzione artistica di Giulio Viscione, che era un personaggio forte ma avvertiva in modo dominante il senso umano del messaggio che porgeva. Questo è importante: non lo commercializzava, ma lo offriva alla Collettività; con il suo senso ed il suo valore; cosa che lo ha portato anche a controversie familiari, ma quando una persona è convinta dei propri principi di Vita, non si può discutere sul fatto che cambiare converrebbe; sarebbe più logico contraddire i Principi, per affermare che è più giusto legarli alla convenienza; ma questo è difficile da sostenere, meglio come fanno in tanti che lo seguono senza concettualizzare. Però è un peccato, ed il prof. Cialfi ha avuto modo di descrivere come l’Artista, entrato nella scuola, fosse riuscito a portare l’Arte nella Scuola, senza far degradare l’arte a livello scolastico. La spiegazione è stata colta ed esaustiva.

   Ha concluso il Sindaco Francesco De Rebotti, con parole molto belle anche perché, oltre che condizionato dal suo ruolo, è stato allievo a scuola quando era preside Viscione, e le sue espressioni sono state molto sentite e riconoscenti, verso un Uomo che ha saputo avere, nel rapporto quotidiano, un affettuoso senso Artistico.

   Ognuno ha detto la sua; chiamata per prendere in mano il microfono, Chiara ha ringraziato ed ha confermato che s’impegnerà negli studi universitari svolgendoli come meglio le riuscirà. Perché è dalla modestia e dall’umiltà che vengono generate grandi cose; e Chiara è veramente una ragazza preparata, che non si monta la testa ma ha preciso l’indirizzo che deve saper sviluppare. Certo, dal liceo Gandhi a Narni, trovatasi all’Università a Milano, lo stacco è stato enorme. Perché l’impostazione dello studio si svolge su criteri completamente differenti, come la dimensione di Città che ha assorbito a Narni non trova alcun riscontro in una metropoli come Milano. Ma Chiara si è messa diligentemente in fase di osservazione; per non muovere passi falsi, non farsi trascinare dall’apparenza, sapersi costruire il proprio futuro nella maniera più assennata e personale.

 

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