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RIFORME ENTRO L’8 AGOSTO: RENZI METTE IN RIGA TUTTI

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AG.RF.(MP).25.07.2014

“riverflash” – Matteo Renzi non molla sulle riforme, anzi, tira dritto per la sua strada, ottenendo il contingentamento dei tempi, dopo la preoccupazione espressa mercoledì sera dal Presidente Napolitano al presidente del Senato Grasso. E così, tra le polemiche, annuncia che le riforme saranno dunque votate entro l’8 agosto. Immediate le proteste delle opposizioni che insorgono e decidono un’ azione eclatante salendo insieme al Quirinale per protestare con il Capo dello Stato (“chiediamo a Napolitano di difendere la Costituzione”). Movimento 5Stelle, Lega e Sel, non ci stanno proprio e ce la stanno mettendo tutta per non far “passare” la linea Renzi e dopo un ostruzionismo serrato in Aula, chiamando in  causa il Colle per provare a “frenare” le riforme del premier. Il motivo principale di tutta la “bagarre”, è sempre quello, più volte annunciato: senato elettivo o nominativo? Le opposizioni vogliono che i senatori vengano eletti e scelti direttamente dai cittadini e non nominati ma il governo non intende recedere dal suo “principio non negoziabile” e cioè un Senato che rappresenti le Regioni e non sia più un organismo politico eletto dai cittadini. Il concetto è stato chiaramente espresso nella giornata di ieri, prima dal ministro Maria Elena Boschi (“no agli  stravolgimenti, comunque niente alibi e ci sarà il referendum”) e poi, con fermezza dal presidente del Consiglio che conferma quindi la volontà di andare fino in fondo contro qualsiasi ostruzionismo, politico e non. “In Italia c’è un gruppo di persone che dice no da sempre, e noi senza urlare diciamo sì e piaccia o non piaccia le riforme le faremo….”. Nel frattempo, la preoccupazione che Napolitano ha espresso a Grasso in merito al blocco delle riforme a causa del forte ostruzionismo delle opposizioni, ha avuto come effetto la richiesta di una conferenza dei capigruppo (richiesta da Luigi Zanda), dove gli “estremisti” delle riforme, hanno chiesto il contingentamento dei tempi. Dall’altra parte i partiti contrari alle riforme, si sono riuniti (l’iniziativa è stata presa da Loredana De Petris del Sel, che con i suoi 5.900 emendamenti si è guadagnato la leadership degli oppositori), per monitorare la situazione e non hanno escluso una nuova possibilità di accordo: a tale proposito, è stata inviata una lettera al ministro Boschi, con l’indicazione di alcuni punti su cui aprire il confronto: immunità, norme sul referendum, mantenimento di un Senato politico eletto dai cittadini. La Boschi si è dichiarata disponibile ad approfondire alcuni temi ma “non dietro il ricatto di 8.000 emendamenti”, chiedendone una cospicua riduzione che di fatto non c’è stata. La conseguenza quindi è stata quella del contingentamento “forzato” dei tempi…. E ora il governo spera che gli ostruzionisti vadano incontro a Renzi togliendo dal tavolo quelle proposte di modifica “scottanti” e si confrontino su quelle 4 o 5 questioni aperte… Martedì prossimo riprenderà il voto sulle riforme…. Ma la sensazione è che la partita sia ancora tutta da giocare…..

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