29 Apr 2014
ASPETTANDO LA LETTERA DI ETIHAD, L’ALITALIA RIVEDE IL PIANO RISPARMI
di Valentina Ruggiu (AG.RF 29.04.2014) ore 16:49
(riverflash) – Nel vertice tra azienda e sindacati, svoltosi a Fiumicino presso la sede di Assaereo, non sono saltate fuori grandi novità per la questione più spinosa di tutta la trattativa Etihad – Alitalia: quella dei tagli al personale, cioè dei 2600/3000 esuberi strutturali che Etihad avrebbe richiesto come prerogativa per portare a compimento l’acquisizione. Esuberi che la compagnia emiratina punterebbe a far uscire in maniera definitiva dall’azienda perché, stando a quanto affermato dai manager di Abu Dhabi, il sistema rotativo previsto dalla cassa integrazione “disarticolerebbe tutta l’azienda”.
Nel corso dell’incontro è emersa, però, un’ importante novità: l’azienda avrebbe alzato il tiro sugli obiettivi per il piano di risparmi puntando al conseguimento di 400 milioni di euro l’anno rispetto ai 290 inizialmente previsti dal business plan messo a punto da Del Torchio nel luglio scorso e che, stando a quanto riportato, sarebbero già stati raggiunti. Tuttavia i tagli sul costo del lavoro rimangono quelli stabiliti a metà febbraio con le parti sociali: 128 milioni, dei quali, ad oggi, ne sono stati risparmiati solo 80. Per questo l’azienda ha chiesto di proseguire con lo stesso impegno per recuperare i 48 mln ancora mancanti all’appello. “La Uilt è disponibile ad approfondire tutti i temi, ma senza un matrimonio con Ethiad è difficile fare sacrifici” ha sostenuto il segretario nazionale della Uil Trasporti Marco Veneziani.
Alitalia e i sindacati torneranno a riunirsi venerdì 2 maggio. Intanto si attende con ansia la mossa di Ethiad che dovrebbe formalizzare la proposta economica in questi giorni. Si spera in un esito positivo soprattutto alla luce dell’ ultima mossa del governo che ha proposto un decreto per “liberarizzare” l’aeroporto di Linate proprio come aveva richiesto Etihad. Su questo punto, però, il ministro dei trasporti, Maurizio Lupi, ha affermato che tale provvedimento non è legato direttamente alla vicenda, ma rientra nell’ambito delle misure in vista dell’Expo 2015. Ribadendo che il Governo darà “tutto il supporto che può dare“, ma interverrà solo dopo la risposta da Abu Dhabi.