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UNA MOSTRA SUL COSTRUTTIVISMO RUSSO AL ROSPHOTO DI SAN PIETROBURGO

FullSizeRenderDi Maria Michela D’Alessandro (AG.RF. 11.02.2016) (river flash) – “Photomontage in Russian Constructivist posters” è il titolo della mostra in esposizione fino al 21 febbraio 2016 presso il The State Russian Museum and Exhibition Centre ROSPHOTO di San Pietroburgo, nato nel 2002 per iniziativa del Ministero dei Beni Culturali della Federazione Russa e che accanto alle attività museali include ricerca scientifica e programmi educativi. 

Nel cuore di San Pietroburgo, accanto all’immensa cattedrale di Sant’Isacco, nelle sale espositive al terzo piano dell’edificio in via Bolshaya Morskaya, è possibile portare le lancette indietro nel tempo e immergersi nel movimento filosofico e culturale nato proprio in Russia dopo la rivoluzione del 1917 con il nome di Costruttivismo. L’arte come pratica diretta verso scopi sociali e il rifiuto del culto dell’“arte per l’arte”, erano queste le idee principali della maggior parte dei Costruttivisti, come Alexander Rodchenko, Gustav Klutsis o dei fratelli Georgii e Vladimir Stenberg, solo per citarne alcuni.

Grazie agli archivi della Biblioteca Nazionale Russa e alla collezione di ROSPHOTO, la mostra presenta i poster originali degli anni Venti e Trenta del Novecento e svela l’uso del fotomontaggio nelle opere dei Costruttivisti russi.

Tra le forme di arte del Costruttivismo, in opposizione ai classici dipinti ad olio adatti più alla società borghese, i poster venivano considerati una delle forme di arte più caratteristica del periodo industriale insieme alla fotografia e al cinema. 

Chiamati anche dipinti per i lavoratori, i poster erano un modo per raccontare cosa succedeva nella società contemporanea attraverso un design industriale, riuscendo a combinare le tecniche della tipografia e gli elementi di grafica in una singola dinamica composizione. 

Nella seconda metà degli anni Venti accanto ai poster politico-sociali compaiono anche quelli relativi al cinema, grazie all’influenza dei processi innovativi contenuti nei film di quei tempi. 

Tra le opere esposte i fotomontaggi rappresentanti il simbolo politico del movimento operaio, falce e martello, creato con foto d’epoca, ma anche la radio, le donne a lavoro nelle industrie, il cinema, i volti dei dittatori, le proteste operaie, tutti simboli della Russia di quegli anni.

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