Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

TERRORISMO ISLAMICO: COME COMBATTERLO

bruxelles_combo8-kmXF-U10706987423836Y-1024x576@LaStampa_it

AG.RF(Claudio Peretti).24.03.2016

“riferflash” – I fatti di ieri di Bruxelles ci hanno sicuramente sconvolto: tutti i canali televisivi Europei ed occidentali non fano che parlare di questo e continuano a mandare in onda le scene dell’aeroporto devastato dalle esplosioni. Certo, forse bisogna dirlo, forse bisogna parlarne, ma certamente tutti i canali televisivi ed i giornali non fanno altro che il gioco dei terroristi. Cosa vogliono loro, i terroristi islamici? Ci vogliono spaventare, terrorizzare e, grazie a tutti i nostri mass media ed alle nostre televisioni, ce l’hanno fatta, ci hanno terrorizzato, tanto più terrorizzato quanto più la notizia si ingrossava come una valanga e veniva proposta in tutte le case europee all’ora di pranzo e di cena. Ma, visto che tutti parlano di come combattere il terrorismo islamico, quella che è stata operata subito a valle dei fatti non è certo la strategia vincente, anzi, è la strategia più sbagliata e devastante che ci possa essere. Queste persone che si fanno saltare in aria e si suicidano per ucciderne altre sono certamente dei poveracci, delle persone deboli che sono state conquistate e plagiate da un’ideologia che è stata loro somministrata con mezzi subdoli e molto potenti. In pratica, ad uccidere e distruggere non ci vuole nulla, non occorre essere intelligenti, è molto più facile che donare la vita, creare, costruire. Basta qualsiasi cretino, stupido, ignorante, privo di valori morali, di cultura, per piazzare una bomba o per uccidere altre persone. Basta un manovale per distruggere un palazzo, una casa, mentre per costruirla ci vogliono ingegneri ed operai e tanto tempo e tanto lavoro. La cultura della rabbia islamica viene somministrata a persone deboli di mente, che non hanno nulla da perdere, facilmente influenzabili, in pratica a persone mediocri, prive di capacità intellettive e di valori morali. L’idea del suicidio per una “giusta causa” era già stata usata dai kamikaze giapponesi durante la seconda guerra mondiale ed ora sta ritornando, riproposta con gli stessi metodi, con i miliziani islamisti. La somministrazione di questi principi di morte è molto potente, tanto da superare l’istinto di conservazione, proprio di ogni animale e di ogni umano, quindi va combattuta con le stesse armi. Ed ecco come.

Noi occidentali, per alimentare sempre di più il nostro capitalismo, le vendite ed il mercato, abbiamo inventato le armi della persuasione occulta e, recentemente, il neuromarketing, basato sui neuroni specchio del nostro cervello (scoperti, guarda caso, da un italiano). In base a tali “armi” si convincono sempre più persone ad acquistare questo o quel prodotto (cellulari, automobili, marchi di vestiario, cibi, detersivi, ecc), a farci votare quelli che ci indicano i partiti e così via. Si tratta di idee che vengono assorbite dal nostro inconscio e che ci fanno fare gli acquisti compulsivamente, lasciandoci convinti che stiamo operando secondo in nostro libero arbitrio, la nostra libertà. Molto probabilmente hanno usato queste stesse tecniche per convincere quei poveracci a farsi saltare in aria per una “giusta causa”. Avete capito dove voglio arrivare? Renzi dice che per ogni euro che si spende in sicurezza e polizia, si deve spendere un Euro in cultura… Si, ma quale cultura? E qui sta il punto. I governi devono assumere i maggiori esperti di pubblicità di armi di persuasione, di neuromarketing, per smantellare pezzo per pezzo la dottrina islamica del terrore. Lo devono fare in maniera astuta ed occulta, senza farsene accorgere (come si fa oggi con il neuromarketing) devono proporre modelli di comportamento che minino alla base la cultura del terrorismo e del suicidio per uccidere. Devono fare nascere film storie, fictions, racconti che sradichino questa cultura pazza che non ha senso ma che, come un’ameba che si espande, si impadronisce sempre più della mente fragile di tanti giovani. D’altronde, pensandoci bene, questa fragilità delle menti di tanti giovani è proprio stata voluta e perpetrata da queste armi di persuasione, utilizzate da politici e dai pubblicitari per convincerci delle loro idee, per convincerci ad agire come vogliono loro. Quindi, ricapitolando: l’unico modo per combattere un’ideologia è quello di inculcare nelle persone un’ideologia opposta, diversa, che ne faccia cadere i principi motivanti, non è facile, ma, con i moderni metodi psicologici e neuronali, si può fare.

Nessun Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*