DD – AG.RF 22.06.2014 (ore 09:41)
(riverflash) – In Spagna il governo riduce il livello di tassazione dell’Irpef al 12% e riduce le tasse per le società ad un massimo del 25%. Sicuramente una manovra da apprezzare, in Italia, invece, è stato confermato che la tassazione si aggira intorno al 43%.
L’Italia si contraddistingue per essere uno tra i paesi dalla più elevata pressione fiscale a livello mondiale, che raggiunge una percentuale pari al 55%, ed è seguita in questa graduatoria da paesi come la Danimarca, la Francia, la Svezia, anche se bisogna puntualizzare che questi paesi si collocano molti distanti dal livello d’imposizione italiano. Nonostante ciò l’Europa ci chiede di tassare le abitazioni, come fanno Paesi con meno tasse, mentre in Italia IMU e TASI si vanno ad aggiungere a un carico fiscale insopportabile. Ci hanno provato Berlusconi e Letta a togliere la tassa sulla casa, ma Monti l’ha ripristinata. Nemmeno un populista come Renzi, che mette 80 euro in alcune buste paga, è riuscito a evitare agli italiani la tassa sulla casa. L’Europa delle banche non molla la presa.
La Spagna, che fa registrare una percentuale complessiva pari al 32,2% per la pressione fiscale, rappresenta uno tra i più interessanti paesi europei per un imprenditore che desidera investire del denaro, per dar vita ad un vero e proprio business contraddistinto da un’imposizione fiscale conveniente.
Cosa aspetta il Governo Renzi per ridurre finalmente il carico Fiscale su famiglie e imprese? Una manovra del genere è certamente auspicabile ma è necessario attuarla presto.
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