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SFERALUCE: INTERVISTA ALL’AUTRICE GIULIA FIORI

di Sabrina Sciabica

(AG.RF 04.05.2022)

(riverflash)

Giulia, quanti anni hai e quando hai cominciato a mettere per iscritto la tua
prima storia?
Ciao! Per prima cosa, grazie per avermi ospitata in questa intervista, mi fa piacere essere qui. Sono
più grande di quello che sembra, in realtà. Ho da poco compiuto 32 anni. Ho iniziato a scrivere la
mia prima storia poco dopo la seconda laurea in ingegneria, proprio mentre lavoravo in un’azienda.
Avevo capito sin da subito che non era il luogo per me, ma soprattutto il lavoro per me, e non
vivevo bene. Avevo bisogno di evadere dalla realtà, ma i sogni non bastavano. Così ho iniziato a
scrivere, a creare un personaggio che mi somigliasse, che raggiungesse i sogni che avevo. Proprio
grazie a lui, Gillion, è nata la mia saga fantasy Jiklitaal.

E il titolo “Sferaluce” a cosa si riferisce?
Non posso rivelare il significato di Sferaluce , perché si capirà pian piano nella lettura. In realtà è
nato tutto da un sogno, in cui mi incamminavo su una montagna e, sempre nel sogno, è apparso il
nome Sferaluce.

Il genere di questo romanzo è il fantasy. Se dovessi analizzare la tua scelta di scrivere
seguendo questo genere, diresti che è uno sfogo alla tua fantasia o una sorta di fuga dal mondo
reale? O magari altro?
Ho sempre vissuto di “pane e fantasy”, sono cresciuta con grandi nomi, come Tolkien, Pullman,
Lewis, Rowling, Troisi, tutti autori che mi hanno formata e che ringrazio tantissimo. Il fantasy è una
pura fuga dalla realtà, si possono vivere avventure, esplorare mondi inventati, il tutto accompagnato
da importanti messaggi, morali e, perché no, anche storia. È sicuramente anche uno sfogo alla mia
fantasia, la mia mente continua a partorire idee, ma soprattutto realtà al di fuori della nostra.

Riguardo ai fantasiosi nomi dei tuoi personaggi, da dove vengono e da chi hai preso
ispirazione per costruirli e identificarli con questi bei nomi?

Molti nomi escono in automatico dalla mia mente, non so nemmeno io come. Sto progettando un
fantasy futuristico e ho creato da poco 57 pianeti, ognuno con un nome inventato. Ma ogni tanto
prendo spunto da luoghi o personaggi che ho amato nelle mie letture. In Jiklitaal troviamo il castello
di Tellagen, ispirato a Tintagel, luogo in cui nacque Artù. Sempre in questa saga, alcuni luoghi,
personaggi o divinità portano nomi in lingua gaelica.

Premesso che Sferaluce è stato definito un “Fantasy per ragazzi”, c’è un personaggio famoso
che ti piacerebbe avere tra i tuoi lettori? Magari un attore, un’attrice oppure uno
scrittore/scrittrice che segui con particolare attenzione e da cui vorresti ricevere un parere?​

Sicuramente il mio autore preferito: Terry Brooks. È stato lui a introdurmi a pieno nell’epic fantasy!

Sono certa che sei consapevole del fatto che hai intrapreso una strada – quella dell’editoria –
particolarmente difficile e selettiva. Oltre che essere scrittrice, lavori per una società di servizi
editoriali. Quanto credi nell’editoria e perché la ritieni così importante da farne il tuo lavoro?

Sì, questo mondo è molto difficile, soprattutto in Italia, ma sono convinta che prima o poi tornerà a
essere importante. La mia è una strada tutta in salita, ma è il mio posto. Come ho anticipato prima,
sono laureata in ingegneria, ma quel mondo non faceva per me, mi faceva stare male. L’editoria,
invece, è il mio ossigeno, e mi sveglio ogni giorno con la voglia di accendere il pc e lavorare con
autrici e autori italiani.

 

Scheda del libro:

Titolo: SFERALUCE

Autore: Giulia Fiori

Editore: PAV Edizioni

Collana: Fantasy

ISBN: 979-12-5973-532-4

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