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ROMA, MERCOLEDI’ 7 GENNAIO DIPENDENTI COMUNALI IN ASSEMBLEA : UFFICI E SCUOLE A RISCHIO BLACK OUT

2014-05-06-08_56_02AG.RF.(MP).06.01.2014

“riverflash” – Continua il braccio di ferro tra sindacati, lavoratori e amministrazione comunale sul tema del contratto decentrato. E così l’Usb di Roma, ha convocato un’assemblea in Campidoglio, per domani, mercoledì 7 gennaio 2015. Si tratta dell’ennesima protesta che sta andando avanti da mesi e i nodi da sciogliere tra le parti, sono sostanzialmente il salario accessorio e le riforme relative ad asili e scuole materne. Il rischio è quello di un black out degli uffici pubblici e istituti scolastici che potrebbero rimanere chiusi. “Su tutta la partita del contratto decentrato più di tutto conta, la vicenda dei vigili, oggetto di un vero e proprio attacco politico e mediatico che colpisce tutto il pubblico impiego”, ha dichiarato  Caterina Fida del Coordinamento Nazionale della USB Pubblico Impiego. “E’ un attacco generalizzato e che colpisce tutte le categorie professionali presenti a Roma Capitale a partire da quelli rivolti all’utenza: si tratti dei nidi e delle scuole, o dei servizi sociali, o di quelli amministrativi quali gli anagrafici. La decisione iniziale d’indire l’assemblea dopo la pausa natalizia,  deriva dall’applicazione delle nuove regole che riorganizzano completamente i servizi, imposte in modo unilaterale dalla Giunta Marino, è una riorganizzazione decisamente al ribasso che nelle scuole e nei nidi aumenta in modo sconsiderato il rapporto educatrice/bambino e l’orario di lavoro e non si creda che l’aumento delle ore lavorative nella scuola dell’infanzia aggiunga miglioramenti effettivi al servizio in quanto l’unico effetto certo sarà quello di condurre verso il licenziamento delle migliaia di precarie e di appesantire il lavoro a diretto contatto con i bambini.La nostra assemblea assume un valore sociale importantissimo cercando di saldare le esigenze di chi i servizi li eroga a chi ne fruisce; in tal senso abbiamo inteso aprire l’assemblea alla cittadinanza per comprendere le nostre condizioni di lavoro e non farsi fuorviare dalla campagna denigratoria nei confronti dei pubblici dipendenti”, ha concluso la rappresentante della USB.

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