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OMBRE SULLA L.A.V.: CON IL SUO FATTURATO È DAVVERO UNA ONLUS?

logo-lavAG.RF 23.11.2014 (ore 17:52)

(riverflash) – Un bilancio di positivo di 8 milioni 218.000 euro non sembra appartenere a una Onlus, eppure nel 2013 la L.A.V. (Lega Anti Vivisezione) ha presentato tale rendiconto. Eccessivo per diversi animalisti che lamentano i mancati finanziamenti per le sterilizzazioni dei gatti randagi oppure dei cani femmine senza casa. In Sardegna la L.A.V. non gestisce nessun rifugio per animali, eppure il problema è grande con malattie che costano, perché farmaci e cure veterinarie non sono a buon mercato. Lasciando l’isola alla buona volontà di attivisti o al bieco interesse di chi vuole solo intascare contributi.

La L.A.V., nata onlus nel 1977, è in testa tra le associazioni animaliste e ambientaliste, analizzando l’importo del 5 x mille, contando 45 mila firme sulla dichiarazione dei redditi e si porta a casa un milione e 176 mila euro. Enpa arriva a 948 mila, Greenpeace si ferma invece a 758 mila euro (oltre 26 mila preferenze), Oipa a  227 mila euro, Legambiente porta a casa 121 mila euro, l’Associazione Animalisti Italiani 102 mila euro. Da un’analisi del suo bilancio, ed in particolare del rendiconto di gestione (sostituitivo del Conto Economico per le Onlus) non traspare molto riguardo alle spese, cosa che potrebbe contrastare con il regolamento delle Onlus che prevede “la massima trasparenza gestionale non omettendo nessuna voce di bilancio.

Quello che non piace sono i rimborsi agli attivisti, 640.000 euro di stipendi per il personale con un incremento rispetto ai 532.000 Euro dell’anno precedente. Sorge il sospetto che le persone impegnate a contestare i vetturini e i loro cavalli che trainano le botticelle nel centro di Roma siano pagate. Lo stesso vale per la contestazione ai circhi che utilizzano animali nei loro spettacoli. Non tutte naturalmente, ma gli organizzatori e forse gli attivisti. Un sospetto che speriamo infondato.

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