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MIGRANTI: ITALIA CONTRO LA UE E SALVINI NON MOLLA

AG.RF.(redazione).25.08.2018

“riverflash” – “Arrestatemi pure, sono il ministro dell’Interno e decido io”. Questa è stata la risposta di Matteo Salvini in merito alla denuncia per istigazione all’odio razziale, mentre Di Maio annuncia: “taglieremo i fondi alla Ue”. Una situazione estremamente delicata quella della ridistribuzione dei migranti, mentre la nave Diciotti è ancora ancorata al porto di Catania. Ieri si è svolto il vertice Ue, ma la “questione” non è stata al centro del vertice e questa cosa ha fatto infuriare l’Italia: “La nostra nazione è costretta a prendere atto che l’Europa oggi ha perso una buona occasione in materia di immigrazione non avendo aderito ai principi di solidarietà e di responsabilità che vengono costantemente declamati quali valori fondamentali dell’ordinamento europeo”, ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, aggiungendo che “nel corso della riunione convocata d’urgenza dalla Commissione europea e che si è appena conclusa non è stato dato alcun seguito alle conclusioni deliberate nel corso dell’ultimo Consiglio Europeo di fine giugno, anzi, da parte di alcuni Stati è stato proposto un passo indietro, suggerendo una sorta di regolamento di Dublino ‘mascherato’, che avrebbe individuato l’Italia come Paese di approdo sicuro, con disponibilità degli altri Stati a partecipare alla redistribuzione dei soli aventi diritto all’asilo, che notoriamente sono una percentuale minima dei migranti che arrivano per mare. L’Europa sa perfettamente che l’Italia sta gestendo da giorni, con la nave Diciotti, una emergenza dai risvolti molto complessi e delicati”. “Ancora una volta misuriamo la discrepanza, che si trasforma in ipocrisia, tra parole e fatti. Bene. Se questi sono i ‘fatti’ vorrà dire che l’Italia ne trarrà le conseguenze e, d’ora in poi, si farà carico di eliminare questa discrasia perseguendo un quadro coerente e determinato d’azione per tutte le questioni che sarà chiamata ad affrontare in Europa”. Parole chiare e precise che dimostrano come l’Europa abbia voltato le spalle all’Italia e ora l’Italia dovrà agire da sola. “Non abbiamo più intenzione di farci mettere i piedi in testa – ha rincarato Di Maio – il Movimento 5 Stelle si è presentato agli italiani con una missione ben precisa e non abbiamo alcuna intenzione di fare passi indietro. “Le minacce non aiutano a trovare una soluzione alla vicenda della nave Diciotti –ha replicato la Commissione europea alle parole di Di Maio in merito ad un eventuale blocco dei contributi alla Ue: l’unica soluzione per risolvere i problemi, è collaborare insieme”. D’altronde, sui migranti il governo è compatto nell’attacco all’Europa. “Per anni l’Italia ha salvato migliaia di vite umane e gli altri Stati europei lo hanno ampiamente riconosciuto, in più occasioni. Noi chiediamo che alle belle parole seguano fatti e atti concreti, di reale solidarietà”, ha rincarato il ministro degli Esteri, Enzo Moavero, aggiungendo: “La nave Diciotti ha salvato quasi duecento persone. Ci saremmo aspettati un’effettiva e più rapida collaborazione degli altri Stati Ue. In questi ultimi tre mesi abbiamo sempre chiesto ad altri partner Ue di condividere l’accoglienza di chi è stato salvato in mare”. E’ la stessa linea che il governo Conte ha adottato per il caso della nave militare Diciotti ancora ormeggiata al porto di Catania. Infine,  anche il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani è intervenuto sulla vicenda affermando: “Se gli Stati membri avessero seguito la proposta di riforma di Dublino del Parlamento europeo, il problema della Diciotti sarebbe già risolto, visto che la riforma prevede il ricollocamento immediato dei migranti: Visegrad che vi si oppongono (Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia), devono farsi carico del problema o devono essere sanzionati: la solidarietà non è a senso unico”. Intanto, i migranti (tranne le donne) a bordo della nave Diciotti ormeggiata da cinque giorni a Catania, hanno iniziato lo sciopero della fame . A tale proposito Salvini ha twittato: “Per me vengono prima gli italiani, poi gli altri”, ribadendo: qualche giudice vuole arrestarmi per questo? Nessun problema, lo aspetto; i migranti facciano come credono, io non cambio idea. In Italia vivono 5 milioni di persone in povertà assoluta che lo sciopero della fame lo fanno tutti i giorni, nel silenzio di buonisti, giornalisti e compagni vari”.

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