di Gianluca Stisi (AG.RF 06.11.2020)
(riverflash) – Dacia, anno 109 d.C. In uno degli accampamenti nella provincia appena conquistata stanno nascendo strani problemi. Lucio Giunio Volusiano, comandante della fortezza di Berzobis, ha inviato al Cesare epistole confuse e cariche di terrore. In quelle lettere ha raccontato di una tetra maledizione scagliata contro i romani da un potente druido locale, di inspiegabili incidenti, di un’oscura pestilenza e persino di spiriti dei morti tornati dall’Aldilà per tormentare i vincitori. Preoccupato da quelle righe, Marco Ulpio Traiano decide di inviare in missione l’investigatore Quinto Valerio Probo. L’impresa, però, si complicherà presto: la lontana provincia apparirà feroce e inospitale, mentre i rudi veterani di Berzobis si riveleranno assai poco predisposti a seguire la logica investigativa del patrizio. Alle prese con una situazione inconsueta e tesa, il nobile Valerio dovrà attingere a ogni propria risorsa pur di ottemperare agli ordini di Traiano. Confrontandosi con la paura del sovrannaturale e con la sempre più fondata minaccia di una sfuggente cospirazione concepita ai danni dell’Impero, il novello Generale riuscirà a concludere la missione, tornando sano e salvo nella dorata quiete romana?
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