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LA SCOMPARSA DI EMANUELA ORLANDI, UN PRETESTO PER FARE CYBER BULLISMO SU FACEBOOK

emanuela orlandi posterdi Simona Boenzi (AG.RF 06.04.2016) ore 12:16

(riverflash) – Se non sei con loro, sei contro di loro. A farne le spese, primo il fratello Pietro, ma anche giornalisti che si interessano al caso. Fra i gruppi  “investigativi”, “Il grido degli Innocenti” e “Vogliamo la verità su Emanuela Orlandi” che, a dispetto del nome, molti dei post presenti, riportano commenti pregni di insulti verso professionisti e giornalisti. Al momento questo è il gruppo più “chiacchierato” e segnalato al Social per la presenza – sembrerebbe – di falsi profili.

A gestire questo gruppo il giornalista Pino Nicotri, conosciuto per essere stato in carcere “ per 90 giorni, 60 dei quali in isolamento stretto e soli 30 minuti all’aria, da solo e sorvegliato a vista”, come lui stesso ricorda, nell’aprile del 1979, con l’accusa di essere uno dei responsabili del rapimento dell’onorevole Aldo Moro, accusa rivelatasi infondata. Oggi Nicotri si interessa del caso Orlandi tanto da  portarlo anche sul social più cliccato al mondo, Facebook.depedis Insieme a quello di Nicotri, una sfilata di nomi che ricordano quegli anni, ma non solo quelli. Ci si imbatte in figure che stonano con l’argomento trattato.  Sia per i loro profili di dubbia veridicità, sia per i toni usati nei confronti di prova a postare un pensiero diverso dal loro. E giù gli insulti, al punto che uno di punto in bianco si ritrova su quella pagina e pensa: “ Cosa c’entra tutto ciò con la scomparsa di un’adolescente? E il rispetto verso i familiari? Chi autorizza queste persone a parlare in questo modo?”. In particolar modo emergono dei nomi , che qui evitiamo di riportare, che tirano giù una valanga di offese. Nel mirino soprattutto un noto cronista del Corriere della Sera, il cui nome viene appositamente storpiato, tanto per godere un po’ a far dispetto. La ciliegina sulla torta invece arriva quando uno prova a contestare un loro pensiero, rischi il linciaggio mediatico. Se non hai le “palle “ per tenergli testa, questi ti massacrano . E’ davvero necessario? Il dolore della famiglia queste persone non lo considerano? Intanto la pagina – ci arriva notizia – verrà sottoposta alle autorità competenti, per verificare la veridicità di alcuni “profili”, segnalati come “fake”, finti. depedis2Nel frattempo Pietro Orlandi: “sono mortificato per quanto sta accadendo – dice – sono stato bersagliato anche io, ma non mi interessa, la cosa che mi fa più male è che tutti pensano di sapere cosa è successo a mia sorella, dove sia stata e dove si trova ora. Io chiedo a questa gente di darsi una calmata, perché noi siamo davvero stanchi di sopportare altro dolore”

1 Commento »

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Una Risposta a “LA SCOMPARSA DI EMANUELA ORLANDI, UN PRETESTO PER FARE CYBER BULLISMO SU FACEBOOK”

  1. 1

    carlo artemi dice:

    Sono perfettamente in linea con questo articolo. Sono stato personalmente testimone e oggetto di insulti in questo ” forum ” da cui me ne sono andato senza alcun rimpianto. Bisogna però riconoscere che di forum come questo ce ne sono parecchi che danno pienamente ragione al grande Umberto Eco.

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