AG.RF.(Claudio Peretti).06.04.2016
“riverflash” – Dopo l’attento studio dei nostri boiardi di stato, dopo aver cercato in tutti i modi il metodo più facile per farsi pagare l’iniquo canone Rai anche da chi magari non lo paga ancora, tramite la bolletta dell’elettricità (un po’ come dire che il gas lo pagheremo con il bollo auto, oppure che pagheremo le medicine con una percentuale addizionale sugli acquisti al supermercato) ecco che, sulla TV di stato, pagata con il nostro canone obbligatorio, ci viene somministrata l’intervista a Salvo, figlio di Totò Riina. Qual è la scusa? Splendida, studiata con fantasia ed ambiguità: per combattere la mafia bisogna conoscerla! Perfetto, come dire che per combattere gli assassini bisogna conoscerli, per combattere la droga ci si deve drogare, per combattere la corruzione si devono conoscere i corrotti… Già, dimenticavo, quest’ultima categoria di fuori legge è intervistata sempre dalla televisione, sono i nostri cari politici che, in quanto ad interviste in TV, ci siamo ormai abituati e anche stufati.. Ma come, usano la TV per farci il lavaggio del cervello e vogliono anche essere pagati? Ci fanno sorbire un sacco di pubblicità, come le TV private, e vogliono anche il canone? Ma questa è concorrenza sleale, come si permettono di farci questo? E noi, poveri fessi, non diciamo nulla, paghiamo il canone e, se siamo furbi solo a metà, lasciamo la TV spenta. Perché dico questo? Beh, l’altra metà della furbizia l’abbiamo persa pagando il canone. Per essere uomini normali, appartenenti alla razza umana cercando in tutti i modi di non farci plagiare, la TV non la dovremmo proprio guardare. A parte qualche documentario e qualche fil interessante, che cosa resta? Talk show politici, talk show qualunquistici, fiction (perché la chiamano “fiction” in inglese e non usano la nostra lingua per chiamarla “finzione”?) Poi ci sono i telegiornali, testimoni perfetti del detto “sotto la notizia niente”, che ci propinano tutte le paure, tutti i fattacci di cronaca nera e le pubblicità nascoste, come quelle dell’ultimo film del tale regista o dell’ultima canzone del talaltro cantante. Poi ci sono i discorsi di politica, per cui il tale politico del partito di destra se la prende con quello di sinistra, uno del centro se la prende con uno del centro sud e così via, come se non capissimo che ognuno di quei partiti ha bisogno dell’altro per sopravvivere (un po’ come nel calcio, una sola squadra non serverebbe a nulla, ma c’è sempre bisogno della altre per fare le partite). Come quando ci raccontano i problemi che abbiamo in Italia e non ci dicono come fare per risolverli.. E noi dovremmo anche pagare il canone per farci fare il lavaggio del cervello? Ma non ci accorgiamo che ci usano un po’ come nel film Matrix? Noi siamo la base, la stupida massa di servi che loro impiegano per fare quello che vogliono. E per farlo hanno bisogno di cittadini ubbidienti, come fano a farci diventare così obbedienti e privi di senso critico? Usano la TV e, per controllare se siamo stati plagiati, ipnotizzati, convinti a dovere, ce la fanno anche pagare: se lo facciamo, la nostra cottura è perfetta, siamo pronti per essere divorati, o meglio, le nostre menti si sono annichilite, non siamo altro che ripetitori dei loro slogan, che ci hanno messo in testa con i telegiornali e con le loro trasmissioni, Porta a Porta, la Gabbia, ecc. Coraggio popolo, lavoriamo, paghiamo le tasse, il canone TV con l’energia elettrica (in questo modo non comparirà come tassa…) e stiamocene zitti, il nostro compito finisce qui.
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