AG.RF.(redazione).03.05.2019
“riverflash” – “Ho valutato la necessità e l’opportunità delle dimissioni da parte del sottosegretario Siri”. Sono state queste le parole del premier Conte, in merito alla vicenda che sta tenedo banco in questo giorni: “Credo che la vicenda giudiziaria abbia un suo corso mentre la vicenda politica ne ha un altro e noi dobbiamo essere credibili per rispetto alle istituzioni”. Conte ha anche affermato di aver letto le parole di Siri ed ha criticato soprattutto l’ipotesi di dimissioni sicure: “Si danno o non si danno, non ha senso dire: se non verrò archiviato entro 15 giorni darò le dimissioni”. Siri (che si è sempre professato innocente), si è incontrato con Conte nei giorni scorsi e i due hanno avuto un lungo colloquio “mi è sembrato giusto ascoltare le sue ragioni”, sottolineando anche che questo incontro non deve far sì che i 5Stelle “approfittino di questa decisione per cantare vittoria politica” e nello stesso tempo, la Lega non deve pensare che “l’ipotesi di eventuali dimissioni, equivalga ad una condanna del partito”. Conte ha poi annunciato che nel prossimo Cdm, presenterà una proposta di revoca, chiarendo anche di “non aver intenzione di assumere il ruolo di giudice del caso, pensando che Siri sia colpevole per il fatto di corruzione di cui è stato accusato”, invitando subito dopo tutti i media a “trattare il caso con estrema cautela”. Ma cosa ne pensa Salvini in proposito? “A me va bene qualsiasi decisione, purchè me la spieghino”, ha dichiarato “Spero che il 26 maggio arrivi il più presto possibile, così le ragioni elettorali di qualcun altro verranno meno, perché questa è una vicenda surreale, Siri sarebbe stato indagato perché due persone parlavano di lui, senza che sia stato fatto nulla”. Di parere opposto Luigi Di Maio che ha così commentato: “Non esulto, non è una vittoria, il problema è quello di occuparci dei problemi degli italiani, questa questione si poteva risolvere qualche settima fa’ con una iniziativa di Siri, il Cdm potrebbe tenersi tra l’8 e il 9 maggio, spero non si arrivi al voto, se mai il M5Stelle voterà a favore e il Movimento ha la maggioranza assoluta in Cdm”. Una posizione chiara dunque, quella di Di Maio e una vicenda piuttosto ingarbugliata. Mentre l’indagato insiste: “Sono innocente, ribadisco di avere sempre agito correttamente, nel rispetto della legge e delle istituzioni, e di non avere nulla da nascondere. Proprio per questo, vivo questa situazione con senso di profonda amarezza”. E ancora: “Confido che una volta sentito dai magistrati la mia posizione possa essere archiviata in tempi brevi. Qualora ciò non dovesse accadere, entro 15 giorni, sarò il primo a voler fare un passo indietro, rimettendo il mio mandato, non perché colpevole, bensì per profondo rispetto del ruolo che ricopro”.
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