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CYBER SPIONAGGIO: DA RENZI A DRAGHI, SPIATI POLITICI, EX PREMIER ED EX BANCARI. DUE ARRESTI

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AG.RF.(redazione).11.01.2017

“riveerflash” – Tante “le vittime” del cyber spionaggio individuate dalla Polizia, che ha scoperto tutta una rete di computer infettati, grazie ad un malware denominato ‘Eyepiramid’. Due hacker sono stati arrestati, un ingegnere 54enne esperto di finanza e sua sorella, Francesca Maria, molto conosciuti negli ambienti finanziari. Da Matteo Renzi a Mario Draghi, da Mario Monti aFabrizio Saccomanni, Vincenzo Scotti, Piero Fassino, Ignazio La Russa, Fabrizio Cicchitto, Daniele Capezzone, Michela Vittoria Brambilla, Paolo Bonaiuti, Vincenzo Fortunato, Saverio Capolupo. E risultano “compromessi” anche i pc in uso a due collaboratori del cardinale Gianfranco Ravasi, dal 2007 presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e del Consiglio di coordinamento tra Accademie Pontificie. Sono stati tanti i nomi nel mirino dei due fratelli. politici, ex premier, banchieri, il comandante generale della Guardia di Finanza e anche il numero uno della Bce. Ma non è tutto perché nell’elenco delle “vittime più significative” della centrale di spionaggio telematico scoperta dalla Polizia, ci sono anche studi legali e professionali, società di recupero crediti, enti istituzionali. Risulterebbe compromesso un pc della segreteria della facoltà di Lettere della Seconda università di Napoli, il pc in uso a un dirigente dell’ufficio contenzioso dell’avvocatura regionale della Regione Lazio. Hackerata anche la Casa Bonus Pastor, struttura alberghiera di proprietà del Vicariato di Roma. Erano anni che i due hacker raccoglievano dati: i reati contestati sono sostanzialmente, il procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, l’accesso abusivo a sistema informatico aggravato e l’intercettazione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche. I due provvedimenti di custodia cautelare in carcere sono stati eseguiti nell’ambito di una complessa attività di indagine condotta dal C.N.A.I.P.I.C. (Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche) del servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma. L’indagine ha preso il via dalla segnalazione appunto, al C.N.A.I.P.I.C. dell’invio di una mail, indirizzata a un amministratore di rilievo di un’infrastruttura critica nazionale, contenente il malware ‘Eyepiramid’ (da cui prende anche il nome l’operazione). Inoltre l’indagine, che va avanti da mesi, ha permesso di ricostruire un complesso scenario fatto di ‘società a scatole cinesi’ nazionali e straniere, usate come paravento per l’acquisizione, in via anonima, di servizi informatici all’estero. E proprio il concreto pericolo di una fuga all’estero degli indagati, titolari di diverse attività fuori confine, ha infatti determinato l’emissione delle misure cautelari. In poco tempo infatti, è stata delineata la potenzialità offensiva del malware utilizzato. In questo modo la polizia, ha potuto svolgere un’attività specifica che ha permesso di accertare che il “codice malevolo” utilizzato, poteva essere appannaggio solo di un’organizzazione di alto livello. I responsabili, riuscivano non solo a leggere le mail delle loro inconsapevoli vittime, ma addirittura a scoprire ciò che veniva digitato sulla tastiera, perfino se il documento non veniva inviato. Alla luce di questi fatti, si apre un’altra delicata fase perché i file presenti nei  pc sequestrati, erano stati rigorosamente criptati. Al momento “non sono emerse finalità estorsive” da parte dei due arrestati, ma si sta cercando di capire se dall’attività di dossieraggio siano potuti derivare vantaggi economici, soprattutto per quanto riguarda le informazioni di natura finanziaria”.

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