AG.RF.(Claudio Peretti).11.11.2014
“riverflash” – Tutti gli organi d’informazione da oltre un anno stanno parlando della crisi che attanaglia l’Italia e di cui non si intravede via d’uscita. Il guaio è che si parla solo di lavoro e di crisi economica, non recependo il concetto che questi due fattori sono solo gli effetti di una crisi più grande, da cui essi derivano. In sostanza significa che stiamo curando il mal di testa con antidolorifici e non ci rendiamo conto di avere un tumore al cervello, per cui la cura, invece di essere solo farmacologica, deve essere chirurgica. “A mali estremi, estremi rimedi” si suol dire e proprio qui sta il punto. Se analizziamo la crisi di lavoro e quindi economica in cui verte l’Italia in questa fase della sua esistenza ci rendiamo conto di due fattori, che stanno a monte della crisi, di estrema gravità:
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la crisi di fiducia dei cittadini nei propri governanti, e quindi nelle istituzioni,
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la grave ed elevata percentuale di illegalità che investe tutti gli strati della società italiana.
Bene, questi due fattori sono, a pensarci bene, ben collegati l’uno all’altro. Il concetto è semplice: per quale motivo dovrei obbedire alle leggi di chi mi governa, alle leggi che escono dal parlamento italiano, se non ho nessuna fiducia in quelli che tali leggi emettono? Come fa uno, a seguire le leggi se i primi a non obbedire ad esse sono proprio i politici ed i governanti che le propongono? Da questa assoluta mancanza di fiducia nei nostri governanti, a tutti i livelli: comunale, provinciale, regionale e statale, nasce l’ormai consolidata illegalità del popolo italiano. Ecco perché non c’è il lavoro: nel mercato globale di oggi, si vive, anzi, si sopravvive, se si riesce a competere con tutte le altre nazioni, se qualche ricco investitore ha voglia di investire in Italia.. Ma chi investirebbe oggi in un’Italia, dove non c’è la certezza del diritto, dove la giustizia, se c’è, viene fatta valere dopo anni ed anni di ritardi? Ecco la vera causa dei nostri mali: tutto parte dalla sfiducia degli stessi italiani nei propri governanti e nella super burocratizzata macchina dello stato che, per via delle gravi complicazioni a cui assoggetta i cittadini, rende proprio più facile trovare scappatoie e vie di fuga dalla legalità. Tutto è collegato quindi: la macchinosità burocratica del nostro stato, la lentezza dei tribunali e forse anche la mala fede dei magistrati, la completa mancanza di fiducia dei cittadini nelle istituzioni e quindi nei governanti, l’illegalità che permea la nostra vita politica ed economica con la grave crisi economica che sta dissanguando il nostro paese.
Senza un’iniezione di fiducia, ottenuta mettendo nelle posizioni chiave governanti onesti, tutte le azioni soltanto economiche per uscire dalla crisi saranno solo palliativi come gli antidolorifici contro il tumore.
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