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COME GIRA IL MONDO: UN’ANALISI DELL’ODIERNA SITUAZIONE INTERNAZIONALE

AG.RF.(Claudio Peretti).19.09.2019

“riverflash” – Ci preoccupiamo tanto dei fatti interni di politica italiana e non ci rendiamo conto che quello che sta succedendo oggi nel mondo incide ed inciderà profondamente sull’Europa, intesa qui come realtà geopolitica, non come Commissione Europea, e quindi sull’Italia. Partiamo dal bombardamento con droni avvenuto, il 14 settembre, sulla raffineria di ABIQAIQ. Gli USA affermano che è stato causato dall’IRAN, nemico dichiarato dell’Arabia Saudita per via dei differenti credo religiosi (sunniti gli arabi, sciiti gli iraniani), ma questo non ha senso: gli arabi hanno il sistema di difesa aerea statunitense basato sui Patriot, che avrebbero potuto e dovuto colpire i missili Iraniani di tipo Soumar, ma non c’è nessun rapporto che dia ragione agli USA, anche perché, se così fosse, significherebbe che il sistema di difesa aerea ed antimissile Patriot, che è quello più usato nella NATO e nei paesi alleati degli USA (Israele e Saudi Arabia compresi) è inefficiente. Allora chi ha lanciato i 19 droni che hanno colpito la raffineria con precisione millimetrica, centrando i bersagli più idonei a causare il maggior danno possibile: torri di distillazione e serbatoi del gas liquido GPL (quello per cui spesso scoppiano le bombole nelle case italiane)?

Gli attacchi sono stati rivendicati dai ribelli yemeniti Houthi, sostenuti dall’Iran, che nello scorso mese di luglio hanno presentato al mondo i loro droni, che si possono vedere su internet. Ma come mai questo? Ma è semplice, da anni l’Arabia Saudita bombarda lo Yemen con una guerra ignorata dal mondo per il fatto che lo Yemen è povero e non ha petrolio, l’unica sua colpa è quella di avere una religione musulmana diversa da quella dei sauditi.

Nello Yemen è in corso una tragica guerra civile dove l’Arabia Saudita in modo diretto, oltre all’Iran in modo indiretto, gioca un ruolo determinante per questo conflitto che dura ormai dal 2015.

Se ci mettiamo poi, che nel più che mai diviso territorio dello Yemen esistono anche zone del paese controllate dall’Isis e da Al-Qa’ida, ecco che allora lo scacchiere assomiglia sempre di più a quello della Siria.

L’assedio da parte di nove paesi arabi sunniti, guidati dall’Arabia Saudita e sostenuti dagli Stati Uniti, nei confronti dei ribelli sciiti, vicini all’Iran, che dal 2015 controllano la capitale San’a sta provocando infinite sofferenze ai civili. Il blocco all’arrivo di qualsiasi rifornimento e medicinale sta portando circa 7 milioni di yemeniti alla fame, con un’epidemia di colera che soltanto negli ultimi tre mesi del 2017 ha provocato 2.000 morti.

Una tragedia questa che da anni si sta consumando nel silenzio generale dell’Occidente e delle Nazioni Unite. I media hanno iniziato a parlare della guerra nello Yemen soltanto dopo l’attacco a opera di alcuni droni ai pozzi sauditi, azione che ha portato a una impennata dei prezzi del petrolio. Ma c’era da aspettarselo: non si può distruggere un popolo senza che questo non cerchi di difendersi in tutti i modi.

E ora che succederà? Il costo del petrolio aumenterà e sarà crisi economica, che si aggiungerà a quella attuale che sta attraversando l’Europa, anche perché, dopo 4 anni di guerra subita dagli Yemeniti da parte degli Arabi supportati dagli USA per via della loro vicinanza con l’Iran, visto il successo del primo attacco coi loro droni, quasi fatti in casa, i ribelli Yemeniti bombarderanno anche altri impianti sauditi coi loro droni che i radar occidentali quasi non vedono.

E veniamo all’Europa. Oggi il petrolio che consumiamo ci viene per massima parte dal Medio Oriente e, senza il 50% di quello arabo, abbiamo già un calo di rifornimenti del 30%, quindi avremo, per ora, almeno un aumento di pari livello del prezzo. Se ci saranno altri bombardamenti yemeniti anche agli emirati arabi, che sono facilmente raggiungibili dai droni Houti, l’Europa resterà senza petrolio e forse anche senza gas. Che c’entra il gas? Ma è semplice: la maggior parte del gas consumato in Europa proviene dalla Russia che, guarda caso, per via delle continue sanzioni europee per i fatti del Dombass, del Lushansk e della Crimea, che ha portato all’eccidio di 13.000 cittadini Russi, potrebbe d’ora in poi dirottare i suoi rifornimenti alla Cina, che ne ha bisogno per il suo sviluppo, soprattutto per il fatto che la Cina ha recentemente stilato un patto di alleanza di ferro con la Russia. Anche l’Iran, nonostante e proprio per via dell’embargo voluto dagli USA, sta vendendo il suo petrolio alla Russia ed alla Cina.

Dove ci porta tutto questo? Gli USA possono rimanere indipendenti, avendo in casa enormi riserve di petrolio non ancora sfruttate, la Russia ha anch’essa petrolio nel suo territorio e può fare affidamento su quello iraniano, mentre l’Europa, senza il petrolio arabo e del medio oriente, resterà all’asciutto e non sopravviverà.

Ecco dove ci sta portando la nostra pervicace alleanza con gli USA, senza una forte e decisa politica estera europea, autonoma dagli USA che, guarda caso, finora ci ha solo nuociuto:

  • guerra in IRAQ basata su bugie,

  • guerra in Afganistan basata sull’attacco alle torri gemelle (il giudice Imposimato, vice presidente della Corte Costituzionale, ha denunciato gli USA alla corte di giustizia internazionale dell’Aia per questo: dice che la CIA e FBI sapevano dell’attacco e non hanno fatto nulla per impedirlo e, se tu, pubblico ufficiale, sai di un attentato e non fai nulla per evitarlo, sei connivente e co-reo)

  • guerra alla Libia che ci sta portando l’invasione dell’Africa,

  • guerra alla Siria che ci ha regalato l’ISIS

ed ora vogliono fare anche guerra all’Iran? Poveri noi europei….

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