Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

CATTIVERIA E BUONISMO

profu3

AG.RF.(di Claudio Peretti).21.02.2016

“riverflash” – I fatti dei naufragi dei profughi di questi anni e di questi giorni testimoniano in modo chiaro lo scontro e l’incontro di questi due caratteristiche dell’animo umano e della nostra società ipocrita. Perché ipocrita? Perché ci siamo messi in testa che si deve sempre e soprattutto essere, o meglio, apparire buoni, che i cattivi sono sempre gli altri e che quindi vanno puniti. La nostra cultura di cristianesimo sbagliato ed ipocrita, poi, ha fatto il resto. Per 1800 anni ci siamo imbevuti di buonismo, e qui va spiegata chiara la differenza fra buonismo e bontà. La bontà è una caratteristica del singolo individuo e non è neppure costante. Anche Tolstoi, profondo conoscitore dell’animo umano, diceva che si fa un gravissimo errore a considerare gli uomini solo buoni o solo cattivi. Tutti gli uomini hanno in sé queste due caratteristiche, la bontà e la cattiveria, che si affacciano di volta in volta sulla finestra del carattere e della coscienza. Per cui è un gravissimo errore dividere il mondo in buoni e cattivi, ma questo è quello che tendiamo a fare sempre. I mass media, la televisione, i giornali ci propongono ogni giorno un certo numero di cattivi da mettere al bando, da criticare e deprecare, e noi ci caschiamo come pere cotte, unendoci al coro dei condannatori. E questo ci deriva da un errato modo di concepire il cristianesimo, errato proprio perché Gesù Cristo ha predicato l’opposto e si è sempre scagliato contro l’ipocrisia e quindi contro il buonismo. E veniamo quindi a quest’ultima caratteristica che sta portando alla rovina il nostro stato: in base al buonismo si pretende che gli altri devono essere buoni, per cui si devono ospitare tutti i clandestini che vengono dal mare. Per cui si sono scatenate la marina, la guardia costiera, le ONLUS e tutte le organizzazioni possibili in Italia. Quelli che non stanno bene a casa loro, sapendo di questa politica, si mettono in mare in tutti i modi, ben sapendo che ci sarà sempre chi li viene a salvare, chi li porterà in Italia, darà loro da mangiare, da vestire ed un alloggio: chi non lo farebbe? Ma proprio questa assistenza, fatta coi soldi deli altri (i politici ed i governanti non usano certo il loro patrimonio per fare questo) genera i naufragi, i morti, gli accattoni, i senza lavoro, i disperati che ai nostri tempi stanno girando per le piazze e le strade d’Italia. E allora, cosa sarebbe stato meglio per loro, per i naufraghi e per i così detti migranti: un po’ di sana cattiveria ed egoismo o questo stupido buonismo ipocrita? Ma se ci fossimo comportati da subito da cattivi, quante vite si sarebbero salvate, quanti accattoni in meno girerebbero per le nostre strade?

Ecco perché la cattiveria è un male, si, ma certamente minore del buonismo!

Nessun Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*