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ABRAHAM, IL “CARISMA” DI MOURINHO E L’ENTUSIASMO DEI TIFOSI, SPINGONO LA ROMA IN FINALE DI CONFERENCE LEAGUE

“AG.RF.(redazione).06.05.2022

“riverflash”- Roma – Leicester 1 a 0: missione compiuta, obiettivo raggiunto in una serata “magica”, una di quelle che ti riporta agli ormai dimenticati splendori dei giallorossi che non raggiungevano una finale europea da ben 31 anni. Davanti a circa 70mila tifosi, giunti all’Olimpico già 2 ore prima dall’inizio del match e a tanti vip, da Totti a Ranieri, giunti per sostenere la propria “squadra del cuore”, la Roma ha compiuto la sua “magia” grazie al gol di Abraham e ad una partita giocata con la voglia di vincere a tutti i costi, proprio come il “loro” mister aveva chiesto. Le sciarpe, le bandiere i cori, le emozioni da brividi e l’entusiasmo dei tifosi giallorossi, hanno fatto volare meritatamente la squadra di casa in finale a Tirana,  il 25 maggio contro il Feyenoord per alzare al cielo la coppa. Mourinho, che “qualcosa” ha vinto nella sua carriera, emozionato come non mai, ha voluto commentare questa meravigliosa vittoria: “Famiglia è la parola che mi viene in mente, questa è la vittoria della famiglia in panchina e dello stadio: questo è il nostro merito più grande, questa empatia, questo senso di famiglia… Abbiamo fatto una gara straordinaria, magari altri la interpreteranno in un altro modo, ma Rui Patricio ha fatto 2 parate in 180’ contro una squadra di Premier League…. dunque qualcosa di buono abbiamo fatto. I ragazzi sono straordinari e meritano questo. Lunedì abbiamo un’altra partita, dobbiamo finire bene il campionato. Adesso abbiamo fatto un percorso fantastico, abbiamo pagato con punti persi in Serie A, andiamo in finale e vogliamo vincerla. Ora voglio andare a casa, è vero, sono emozionato, per una squadra che difficilmente conquista una finale, con questi tifosi, è incredibile. Questo non lo faccio per me stesso, ma per i miei giocatori, per i proprietari. Lo faccio per la passione di questa gente. Sono emozionato non per me, ma per gli altri”. Non si può dire che siano mancate le emozioni ieri sera, a cominciare dalla spinta e dai colori dei tifosi presenti, che hanno risposto in tutto e per tutto alla richiesta di Mourinho “ non venite ad assistere ma a giocare con noi…”, alla commozione del “signor” Ranieri, applaudito da entrambe le tifoserie, al quale è scesa una lacrimuccia nel comprendere l’affetto che lo circonda. Di fronte a tutto questo, parlare del match diventa quasi superfluo: la Roma passa all’11esimo con un colpo di testa di Abraham (il trascinatore, il primo tifoso giallorosso, fortemente voluto dal “suo” mister ) che nemmeno a dirlo, fa venire giù tutto lo stadio Olimpico. Una Roma nulla dire quella vista ieri sera, che si è portata avanti nel primo tempo e ha resistito nel secondo, difendendo con le unghie e con i denti il risultato che vale la finale. Con Rui Patricio inoperoso per 78 minuti ( la prima parata), con Pellegrini a tutto campo, con la meravigliosa coppia Zaniolo – Abram che si intendono a meraviglia, con il “ragazzino” Zalewsky splendido 20enne che gioca come un veterano, con Smalling, monumentale in difesa e con il supporto e la determinazione di tutta la squadra… la finale è servita. Manca solo l’ultimo tassello per completare l’opera, l’entusiasmo è alle stelle: la Roma c’è e  dopo le ultime 3 partite di campionato, proverà a dare questa gioia ai suoi fantastici tifosi.

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